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COLANTUONO A MEDIAGOL: Palermo squadra matura, ha il quarto posto in mano

L’ex tecnico di Catania e Palermo, Stefano Colantuono, intervistato da Mediagol.it, ha parlato del derby siciliano che si giocherà sabato pomeriggio al Massimino. “Il derby è.

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L’ex tecnico di Catania e Palermo, Stefano Colantuono, intervistato da Mediagol.it, ha parlato del derby siciliano che si giocherà sabato pomeriggio al Massimino. “Il derby è una gran bella partita, è la partita della Sicilia, gioca soprattutto l’aspetto emozionale che appiattisce un po’ i valori – ha spiegato - sono due squadre che stanno facendo bene, soprattutto il Palermo che quest’anno ha l’occasione per raggiungere ciò che Zamparini ha sempre desiderato, cioè la Champions League. Il Palermo ha trovato la quadratura del cerchio, è una squadra compatta e ha dei giocatori che adesso hanno raggiunto la maturità. Quando cambi nei primi anni hai bisogno di tempo per trovarti bene in un ambiente. Ora ci sono giocatori, specialmente Miccoli, che hanno raggiunto una maturazione importante. Fabrizio è un giocatore decisivo per le sorti di questa squadra, così come lo è Liverani”. L’ex tecnico rosanero ha poi spiegato l’inversione di tendenza che è stata registrata dalla gestione di Walter Zenga a quella di Delio Rossi: “Zenga ha pagato il fatto che quando vieni dalla preparazione hai bisogno di un po’ di tempo, e poi non aveva Liverani, che secondo me è un giocatore fondamentale per questa squadra, ce ne sono pochi in Italia come lui. Delio Rossi ci ha messo del suo perché è un signor allenatore, ma non si può fare un confronto tra lui e Zenga perché Zenga ha avuto poco tempo”. Colantuono ha proseguito parlando dei giovani gioielli rosanero, sottolineando comunque l’importanza di Edinson Cavani: “Mi piace molto Hernandez, è una punta velocissima, rapida, che attacca gli spazi e tra l’altro fa anche gol. Certo, anche Pastore è un buon giocatore. E poi c’è Cavani, tutti dimenticano che anche lui è un giovane, se ne parla meno perché è in Italia da tempo ma ha 22 anni. Lui diceva che in Uruguay aveva giocato prima punta – ha proseguito - ma io, come del resto altri allenatori, credo che esprima meglio le sue potenzialità giocando con la porta davanti per sviluppare la sua potenza, io credo che in Italia giocatori fisicamente forti e resistenti come lui ce ne siano pochi, anzi credo che sia il più forte di tutti da quel punto di vista, può giocare mille partite di fila e dove lo metti sta, io lo feci giocare a Livorno anche esterno sinistro in un 4-4-2” Nel corso dell’intervista, il tecnico di Anzio ha spiegato quelli che secondo lui sono i segreti dei rosanero che si trovano al quarto posto solitario in classifica: “Il Palemo ha raggiunto questa maturità perché ha costruito uno zoccolo duro di giocatori che giocano insieme da tre anni, e mi riferisco a Cassani, a Balzaretti, a Miccoli, Bovo, poi si è inserito Liverani che a inserirsi ci mette un attimo, poi Migliaccio, che è un giocatore importantissimo – ha sottolineato - Tutti grandi giocatori e ragazzi straordinari, moralmente impeccabili. Su questi giocatori ha costruito una base inserendo pian piano altri pezzi, come Pastore ed Hernandez. I vecchi hanno aiutato quelli nuovi ad inserirsi, a questo proposito cito anche Simplicio e Bresciano, tutti ormai conoscono Palermo a menadito, conoscono le dinamiche e l’ambiente”. Il tecnico del Torino ha voluto spendere delle parole di elogio per quello che è considerato il suo “pupillo”, che lui contribuì a portare al Palermo: “Migliaccio dove lo metti gioca, riesce ad adattarsi a tutto, è un ragazzo umile, uno che lavora sempre per la squadra e mai per gli elogi personali. I 5 milioni spesi per lui penso che non siano stati un’esagerazione – ha detto - quando il presidente compra un giocatore lo fa a ragion veduta, non è l’ultimo arrivato, e penso che i soldi spesi per Migliaccio siano stati soldi ben spesi”. Infine ha analizzato la corsa Champions che vede coinvolti i rosanero: “Il Palermo sta davanti alle altre quindi deve preoccuparsi solo di sé stesso, si sarebbe dovuto preoccupare se stava dietro, ma il quarto posto ce l’ha in mano, deve continuare così. Il Napoli è in ripresa, la Sampdoria è un po’ altalenante. La Juventus è un’ottima squadra, come rosa ha qualcosa in più ma paga un momento difficile e un ambiente non sereno, io lo vivo perché sto a Torino e so che ci sono contestazione e questo potrebbe essere uno scoglio per la squadra di Zaccheroni e il Palermo ne possa approfittare”. Il centrocampista dell’Atalanta, Fabio Caserta, ex di Catania e Palermo, ha presentato la sfida del “Massimino”, in programma sabato prossimo: "Il derby è una partita molto particolare. Arriva in un momento che, a tinte rosanero, con una vittoria significherebbe volare ancora verso il sogno che tutti i palermitani rincorrono, entrare in Champions Laegue. Prendere i tre punti a Catania può dire tanto in questo senso. Per quanto riguarda il Catania è la partita che potrebbe dare la quasi matematica salvezza. A differenza dei derby passati, questo è quello più importante per questi motivi". Caserta ha poi parlato della corsa al quarto posto: "Delle quattro che stanno li a giocarsi il posto il Palermo è quella che, per come gioca, merita di più la posizione. Delle squadre che stanno dietro quella da temere più è la Juventus, è pur sempre una grande. Non sta attraversando un momento felicissimo, ma sappiamo che alla fine i bianconeri lottano per questi primi quattro posti. Secondo me il Palermo che abbiamo visto fino ad oggi merita il quarto posto, e spero con tutto il cuore che riesca ad arrivare in Champions”. Si è poi soffermato sui sospetti avanzati dai tifosi rosanero che il “Palazzo” possa favorire i bianconeri: “Magari si dice questo per tutto quello che è successo in passato, è anche facile pensarlo. Alla fine credo non debba essere pensato, dobbiamo tutti essere in buona fede, altrimenti è inutile giocare. Secondo me lunica cosa fondamentale è il Palermo al quarto posto, la Champions dipende da loro. Se gli uomini di Rossi continueranno a giocare e lottare in questo modo credo che le dirette pretendenti non possano fare molto per superarli”. Sempre a proposito della Juventus, Fabio Caserta ha poi raccontato un aneddoto che lo ha visto protagonista domenica scorsa, quando ha affrontato i bianconeri con la sua Atalanta: “Ho visto sinceramente una squadra che fa veramente fatica a giocare. Durante la partita ho parlato anche con Amauri, hanno delle difficoltà. Si trovano in un momento non bellissimo sono usciti dalla coppa, hanno i tifosi contro... non è facile giocare in quel clima visto domenica. Per una società come la Juve, che ha sempre lottato per posizioni di vertice, non è facile”. Al termine dell’intervista rilasciata a Mediagol.it, il centrocampista ha poi parlato della difficile situazione in cui versano gli orobici e ha guardato all’ultima giornata di campionato, che vedrà di fronte proprio Atalanta e Palermo, esprimendo un desiderio: “Siamo a ventotto punti e la nostra rivale più vicina è lUdinese. Domenica giocheremo contro il Siena in casa, ci serve una vittoria nella maniera più assoluta. Domenica sera i friulani giocheranno contro la Juventus, ci auguriamo un loro passo falso. Penso che alla fine la Lazio si tirerà fuori da questa lotta, la corsa non va fatta sui biancocelesti ma sulla squadra di Marino. Sarebbe bellissimo il 16 Maggio festeggiare sia noi che i rosanero entrambi gli obiettivi. Saremmo tutti contenti”.