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Calcio: in A pochissimo spazio ai baby,Palermo flop

Se è vero che anche le squadre italiane sembrano aver deciso di cambiare la rotta e iniziare a puntare sui giovani di casa propria piuttosto che investire sul mercato e ritrovarsi magari con.

Mediagol8

Se è vero che anche le squadre italiane sembrano aver deciso di cambiare la rotta e iniziare a puntare sui giovani di casa propria piuttosto che investire sul mercato e ritrovarsi magari con giocatori non pronti o non utili alla causa, è innegabile che il Belpaese sia ancora in netto ritardo rispetto alle principali nazioni europee. Uno studio elaborato dal "Football Observatory" in collaborazione con "Opta Pro" rivela che la Serie A è l’ultimo tra i cinque campionati europei più importanti per minutaggio concesso in prima squadra ai calciatori cresciuti nel vivaio del club. I baby cresciuti in casa (vengono considerati tali i giocatori cresciuti nel vivaio del club tra i 15 e i 21 anni che hanno indossato per almeno tre stagioni la maglia della società), nelle prime 12 giornate di questa stagione, hanno giocato solo il 6,4% dei minuti disponibili. A guidare questa speciale classifica è la Liga spagnola, in cui il dato si attesta al 24,5%, segue la Ligue 1 francese con il 19%, la Bundesliga tedesca con il 16,8% e la Premier League inglese con il 12,9%. Anche il più basso dei dati dei quattro tornei, quindi, è pari al doppio di quello italiano. E mentre squadre come l’Athletic Bilbao e la Real Sociedad superano il 60% di minuti messi a disposizione dei propri giovani e il Barcellona sfiora il 50% (la percentuale è del 46,4%), in Serie A sono ben 11 i club a non aver concesso neanche un minuto ai suoi giovani: Bologna, Chievo, Fiorentina, Genoa, Inter, Lazio, Parma, Siena, Torino, Udinese e Palermo, che nonostante lo scudetto Primavera vinto nel 2009 non ha mai accolto tra i grandi i suoi piccoli campioni d’Italia.