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Calcio, l’accusa: “club paga criminali per spaventare giocatori”

Il presidente di una società calcistica italiana che milita in campionati minori è finito in manette con l’accusa di estorsione ai danni di alcuni calciatori del loro club. E quanto emerso oggi nella conferenza stampa organizzata dal...
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Il presidente di una società calcistica italiana che milita in campionati minori è finito in manette con l'accusa di estorsione ai danni di alcuni calciatori del loro club. E quanto emerso oggi nella conferenza stampa organizzata dal procuratore di Sanremo Roberto Cavallone, che ha illustrato l'operazione delle forze dell'ordine che ha portato a 13 arresti. Il soggetto avrebbe pagato alcune persone legate alla microcriminalità per minacciare i calciatori e convincerli a rinunciare alla buonuscita alla scadenza dei loro contratti. "Si tratta di fatti molto gravi - ha detto il procuratore, secondo quanto riportato dal "Corriere dello Sport" - di fatto i due dirigenti della società calcistica, per rescindere alcuni contratti e non dover continuare a pagare gli stipendi ai giocatori, avevano fatto arrivare dalla Calabria due killer". A quanto si è appreso, i giocatori sarebbero stati minacciati anche attraverso l'uso di una pistola. Il presidente del club e il padre avrebbero incaricato un uomo di 25 anni, di minacciare i calciatori e sarebbero stati a loro volta vittima di minacce da parte di un altro soggetto finito intanto in carcere con l'accusa di omicidio. I tre, finiti nelle intercettazioni, sono stati arrestati insieme ad altre due persone.

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