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ATALANTA-PALERMO Le pagelle di Mediagol

voti di Giuseppe La Barbera PALERMO AMELIA 6- L’estremo difensore di Frascati vive un pomeriggio strano, iniziato nel migliore dei modi con un grande intervento su Capelli al 17’,.

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voti di Giuseppe La Barbera PALERMO AMELIA 6- L’estremo difensore di Frascati vive un pomeriggio strano, iniziato nel migliore dei modi con un grande intervento su Capelli al 17’, impreziosito da altre buone parate e funestato, però, da un grave errore in occasione del primo gol atalantino. Il portiere rosanero, infatti, non accenna nemmeno l’uscita sul cross di Guarente, dalla sinistra, che al 49’ libera l’attaccante bergamasco Plasmati, che puntualmente incorna per l’1-0. Al di là dell’errore decisivo, si dimostra reattivo al 65’, distendendosi in tuffo su una conclusione di Doni e negando la gioia del gol al giovane Cerci a dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari. Sulla seconda rete subita non ha colpe: è l’Atalanta ad essere furba nel battere celermente il corner che lo origina. POCO INTRAPRENDENTE CASSANI 6 E’ limitato dalla grande spinta del suo avversario diretto, il promettente Padoin, che si affaccia molte volte nellout destro rosanero. Cassani, però, riesce a non soccombere e a spingersi ugualmente in avanti, in un paio di occasioni, vivendo la gara senza particolari squilli di tromba, ma, al tempo stesso, non sfigurando rispetto ad avversari paradossalmente più motivati. Le due reti, infatti, arrivano entrambe dalla sua fascia, ma le sue responsabilità sono minime: nella prima a sbagliare è Savini che perde Plasmati, nella seconda è invece Pierpaoli a inventarsi un corner che non c’è, proprio a causa di un inventato ultimo tocco del terzino destro palermitano, e a convalidare, nonostante il suo mancato di fischio, segnale necessario per far ripartire il gioco. BLOCCATO MIGLIACCIO 7 Altra prova da incorniciare per il giocatore di origini campane, che svetta su tutti i palloni nonostante i suoi 178 centimetri non siano un buon passaporto per rivelarsi padrone degli alti spioventi avversari. Quando la sfera è a terra, fa valere la sua indomabile grinta: al 10’ difende bene sullo scattante Padoin, dimenticando di essere un centrocampista naturale e agendo da navigato difensore; al 30’ si permette il lusso di aggirare il diciassettenne Zaza, palesando la sua immensa esperienza e sfoderando una classe che quasi stupisce, in un guerriero come lui. Infine dimostra il suo attaccamento alla causa, prodigandosi per recuperare palla negli ultimi palpitanti minuti della sfida contro la sua ex squadra, e spingendosi addirittura in attacco, dove sfiora il gol al 58’ (parata di Consigli in uscita). COMBATTENTE BOVO 6 Il suo infortunio al 3’ della ripresa e il suo conseguente avvicendamento con Savini è una delle chiavi del match: per tutto il primo tempo, infatti, aveva ripresentato sul terreno di gioco gli evidenti progressi, già dimostrati nelle ultime apparizioni, e che avevano illuminato un finale di stagione tutt’altro che esaltante. Già al 2’ manda a terra il giovane Zaza con una pregevole finta, al 20’, invece, si fa ammonire per eccesso di agonismo, a causa di una trattenuta sullo sgusciante Doni. Riesce, però, nei 48 minuti disputati, a tenere gli attaccanti orobici lontani dall’area rosanero con puntualità e tempismo. Al momento della sua sostituzione il decisivo apporto in difesa del centrale romano diviene ancora più chiaro. SFORTUNATO BALZARETTI 7,5 Ancora una grande prestazione per il terzino sinistro torinese, che, contro l’Atalanta, ingaggia un bel duello, che si gioca molto sul piano della velocità, con il nerazzurro Defendi. Alla fine ne esce vincitore, grazie ai due assist che propiziano le due reti palermitane. Al 32’ è praticamente perfetto nell’inserimento che libera Succi per l’1-0, al 75’ è anche fortunato poiché il suo cross per Miccoli diventa decisivo, grazie alla papera di Consigli, che non trattiene, provocando il definitivo 2-2. In pratica una giusta ricompensa per i soliti, innumerevoli chilometri che macina nell’arco dell’intero match e per la sicurezza con cui difende l’out sinistro del pacchetto arretrato della squadra di Ballardini: dalla sua parte, infatti, arrivano raramente dei pericoli, nonostante lo scarso aiuto che Balzaretti riceve dall’opaco Bresciano. MARATONETA TEDESCO 6,5 E’ la sorpresa della formazione iniziale: dovrebbe giocare da vice-Liverani, ma ben presto il tecnico rosa Ballardini lo dirotta in una posizione defilata sulla fascia, arretrando Fabio Simplicio. Sopperisce con grande volontà ad una condizione fisica non ottimale e si rivela il solito “stantuffo” pronto ad inserirsi prontamente in avanti, specialmente grazie ad alcune conclusioni di testa, che sono diventate, negli anni, il marchio di fabbrica del centrocampista di Pallavicino. Al 34’ strappa con grande grinta la palla all’inesperto Zaza, dimostrando che, nonostante una carta d’identità non proprio benevola, può ancora competere a questi livelli in serie A, anche con avversari molto più giovani. Esce nella ripresa per fare spazio a Nocerino: la squadra perde, di conseguenza, un importante punto di riferimento offensivo. STOICO GUANA 5 Gioca 70 minuti al di sotto delle sue molteplici possibilità e qualità, è il centrocampista che risente di più dell’assenza del capitano Fabio Liverani: quando è in possesso palla, infatti, Guana non sa mai cosa fare e si limita ad eseguire dei passaggi elementari, che rallentano la manovra, attirando, inoltre, il pressing indiavolato degli avversari. Non eccelle nemmeno sul piano dei contrasti, sua vera specialità. Al 45’ l’unico barlume di luce della sua esibizione: si incunea di forza tra due atalantini, ma poi è egoista e tira fuori da posizione decentrata. Paga, forse, in termini di continuità, uno scarso utilizzo nell’arco dell’intera annata e un paio di infortuni che ne hanno limitato le presenze in campionato. Esce per fare spazio ad Hernandez, solita “carta della disperazione” in trasferta. IMPALPABILE BRESCIANO 4 Minuto 44 il Palermo è in vantaggio per 1-0 e Miccoli indovina una delle sue superbe aperture, Bresciano si ritrova campo libero e deve solamente battere Consigli e depositare in rete per il 2-0: l’australiano però è poco reattivo, rallenta e poi riesce addirittura a sparare addosso al portiere bergamasco una sfera che poi termina a Succi in fuorigioco. E’ un errore che difficilmente si vede in Serie A e che sarebbe degno di “Mai dire gol”, se ancora la Gialappa’s andasse in onda. Uno sbaglio che costituisce un’eresia per tutti i tifosi rosanero e che costa sicuramente un pezzo d’Europa. Bresciano ci mette anche del sano agonismo, lotta, cerca di sfruttare la sua velocità in dribbling, ma il suo tempo a Palermo sembra finito: certe carenze, infatti, non possono più essere tollerate da Zamparini e company. DISASTROSO SIMPLICIO 5,5 Robert Louis Stevenson, celebre scrittore di Edimburgo, scrisse, tra i suoi capolavori, anche “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, mai opera sarebbe più indicativa per spiegare l’involuzione che colpisce Simplicio lontano dal “Barbera”: tra le mura amiche il brasiliano è uno spietato “Terminator”, che elargisce colpi di classe con una ritmicità che fa quasi gridare al miracolo, in trasferta, invece, diventa molle e confuso. Anche oggi, nei primi 2 minuti della sfida contro l’Atalanta riesce a sbagliare tre passaggi, a causa di un mix di superficialità e leziosità. Successivamente, al 18’ spara alto da distanza siderale, palesando tutta la sua frustrazione. Infine al 62’ prima svirgola a centrocampo, poi si avventura in un dribbling-kamikaze su Doni e viene salvato da Pierpaoli, che fischia un dubbio fallo. Riesce, però, a farsi notare anche per un paio di buoni lanci e per una rete segnata in dubbio fuorigioco con un tiro al volo, negli ultimi minuti. BIFRONTE SUCCI 6 Il “bomber” di scorta va in gol anche contro l’Atalanta, che radio-mercato indica come sua possibile destinazione in futuro: al 32’ si fa trovare al posto giusto nel momento più propizio. In generale lotta su ogni pallone e cerca di coprire la sfera per far salire la squadra, come ogni prima punta di “peso” dovrebbe fare. Poco prima, al 27’ era sfuggito con grande destrezza all’atalantino Manfredini, che non aveva potuto fare altro che abbatterlo. Tuttavia, Cavani risulta essere di un altro livello: anche oggi la velocità e la dinamicità dell’uruguaiano sono ampiamente mancate all’intero Palermo. SPIETATO MICCOLI 7 C’è poca felicità per la tredicesima rete stagionale che sancisce il suo record personale di realizzazioni messe a segno in serie A: il suo gol, infatti, risulta inutile a causa della marcatura di Totti che firma il 3-2 sul Milan e manda in “Europa League” la Roma. Il fantasista di Nardò, comunque, è l’ultimo ad arrendersi e il primo che cerca di avviare la riscossa: al 32’smarca Balzaretti dando il via all’azione dell’1-0, al 74’ firma al volo il 2-2 che chiude una gara, in cui rischia anche di timbrare ancora il tabellino negli ultimi istanti, al minuto 82 con una punizione che risulta, però, lenta, tre minuti dopo con un’incursione frenata dai difensori della squadra di casa e a tre giri di lancette dal termine quando serve un assist d’oro, sugli sviluppi di una punizione, al compagno Fabio Simplicio, a cui viene annullato il clamoroso 3-2 per off-side. VIVACE SAVINI 3 (entra al posto di Bovo) Il suo ingresso in campo, al 48’, è da shock sia per lui che per l’intera squadra rosanero: passa solo un minuto e Plasmati lo beffa, anticipandolo di testa, come se l’ex partenopeo fosse l’ultimo degli esordienti, piuttosto che un giocatore d’esperienza. Il bis del numero 9 del team di Delneri arriva quasi venti minuti dopo, con Savini ancora fermo, nelle vesti di “bella statuina”. I suoi errori risultano decisivi per il mancato accesso dei rosa alla prossima “Europa League” e danno ragione a Ballardini che ha preferito arretrare Migliaccio in difesa piuttosto che affidarsi a lui. SCANDALOSO NOCERINO 6 (entra al posto di Tedesco) Rimane in panchina, a dispetto delle previsioni della vigilia che lo indicavano come sostituto di Liverani. Rileva, però, Tedesco, schierato al suo posto all’inizio, nei secondi quarantacinque minuti. Non demerita e si segnala per i suoi interventi grintosi sugli avversari, specialmente in virtù di alcune entrate irruente, ai limiti del fallo. All’ 84’ lascia i panni del lottatore e brilla per una grande apertura che libera sulla sinistra Balzaretti. Cerca di partecipare al meglio all’assalto finale, ma appare abbastanza in debito di ossigeno, anche a causa di una condizione fisica non proprio perfetta. SUFFICIENTE HERNANDEZ S.V. (entra al posto di Guana) Il giovane uruguaiano gioca gli ultimi venti minuti e cerca qualche accelerazione senza trovare gloria. In pratica non va mai al tiro nello scomposto assedio che costringe l’Atalanta in difesa. Deve ancora fare molta strada per poter competere al meglio con i suoi compagni per una maglia da titolare, l’età, però, è dalla sua parte. SENZA VOTO All. Ballardini 6 Il patron Zamparini aveva parlato in settimana di “cattive premesse”: nel momento in cui Bovo è costretto a dare forfait ritornano in mente le sue parole (“Speriamo che qualcuno dei bravi non si faccia male a Bergamo”). Non può far altro, quindi, che mandare in campo l’unico difensore centrale rimasto in panchina, cioè Savini. L’ex giocatore del Napoli, però, si rivela inadeguato ed è sfortunato protagonista delle due reti avversarie. Con un Tedesco in condizioni fisiche normali, la sua sostituzione sarebbe stata un grave errore: ma il tecnico romagnolo compie il cambio sicuramente a causa degli acciacchi del centrocampista, che ha esibito un recupero-lampo dopo il recente infortunio. Non si può spiegare in altra maniera l’ingresso di Nocerino per il palermitano, una delle frecce per scardinare la difesa bergamasca, grazie ai continui inserimenti offensivi. Paga, quindi, per l’ennesima volta, una panchina non all’altezza, ma la sua stagione rimane da incorniciare, perché nonostante una rosa con alcune carenze, è riuscito a spaventare la Roma, competendo con i giallorossi per l’Europa, fino alla penultima giornata. GARANZIA ATALANTA Consigli 6; Bellini 6- (35 st Cerci 6,5), Capelli 6, Manfredini 5,5, Peluso 5 (1 st Talamonti 5,5); Defendi 6, Cigarini 5,5, Guarente 6,5 , Padoin 6; Doni 6+, Zaza 5 (1 st Plasmati 7). Allenatore: Luigi Del Neri 6,5 Arbitro: Pierpaoli di Firenze 4 Compete con il palermitano Savini per l’oscar del peggiore in campo: la sua direzione di gara, infatti, scontenta tutti. I rosanero si lamentano per alcuni fuorigioco segnalati dai suoi assistenti e per il calcio d’angolo concesso all’Atalanta, che origina il 2-1 dei lombardi. Nell’occasione, Cassani non era stato l’ultimo a toccare la palla e, inoltre, l’arbitro non se la sente di annullare il gol, dopo che i bergamaschi battono frettolosamente, dimostrando scarso coraggio e poca personalità. La squadra di Delneri, invece, recrimina per l’1-0 di Succi, a causa di un presunto fuorigioco dell’attaccante e del compagno Balzaretti che lo serve. Infine, appaiono fuori luogo e incoerenti alcune decisioni in molte punizioni assegnate a metà campo e sembra davvero inspiegabile la sua pazienza nei confronti di Doni, che sarà pure un buon giocatore, ma che più volte casca senza motivo e si lamenta per tutta la gara senza che Pierpaoli gli mostri il meritatissimo giallo. MEDIOCRE