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Argento:”Zerbo che colpi,vi racconto quel castigo..”

Gli sono bastati pochi minuti per fare intravedere importanti colpi di classe. Stiamo parlando di Gabriele Zerbo (nella foto, ndr), 16enne folletto palermitano che ieri ha debuttato con la prima.

Mediagol8

Gli sono bastati pochi minuti per fare intravedere importanti colpi di classe. Stiamo parlando di Gabriele Zerbo (nella foto, ndr), 16enne folletto palermitano che ieri ha debuttato con la prima squadra nell’ultimo match di Europa Leauge giocato e vinto a Losanna. “Il ragazzo ha dei colpi importanti, è una punta che svaria su tutto il fronte di attacco. Un’attaccante dalla grande dinamicità, ha voglia e aggressività, oltre ad essere dotato di una tecnica molto raffinata – ha spiegato il responsabile del settore giovanile del Palermo Rosario Argento, intervistato dalla redazione di Mediagol.it - che negli anni si è sempre fatto trovare pronto. Quest’anno ha fatto il ritiro con la Primavera di Beruatto a Norcia ma poi ha avuto poco spazio per i tanti giocatori di cui ha potuto disporre il mister in quel reparto, da Nappello a Martinez, passando per Maltese e Joao Pedro. Però è stato sempre nell’orbita, è un ragazzo che chiaramente ha origini umili e che va anche un attimino disciplinato, lui deve capire che si trova in una realtà importante e deve comportarsi bene”. Proprio a questo proposito, Argento ha anche chiarito l’episodio raccontato ieri dall’agente di Zerbo e il “castigo punitivo” del club. “Più che punizione è giusto definirlo un messaggio di ammonimento – ha precisato il dirigente rosanero – c’è stato questo episodio nel suo campionato di riferimento. Lui è stato espulso ed è andato su tutte le furie, cosa che di per sé ci poteva stare e che non è la prima volta che succede, ma diciamo che è stato tutto troppo eclatante. Uscendo dal campo dopo il rosso era arrabbiato anche con sé stesso perché voleva continuare a giocare ma non poteva più farlo ed andando via, piangendo, ha anche gettato la maglia. Così abbiamo voluto dare un segnale a tutti, non è stato un provvedimento adottato solo nei confronti di Zerbo, ma il modo per dire ai nostri ragazzi che non volevamo vedere più episodi simili”.