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27 PENNELLATE DI ROSA E NERO: GUIDA ALLORGANICO DEL PALERMO 2012-13

di Mariano Calò Adesso che il mercato è finito e lorganico che affronterà la prossima stagione non è più modificabile, vi proponiamo una presentazione dettagliata.

Mediagol8

di Mariano Calò Adesso che il mercato è finito e lorganico che affronterà la prossima stagione non è più modificabile, vi proponiamo una presentazione dettagliata della rosa a disposizione di Giuseppe Sannino. Tra punti di forza e debolezze ecco i 27 che tra lo scetticismo generale cercheranno di far dimenticare la passata stagione. Vi invitiamo come al solito a commentare nello spazio sottostante le nostre valutazioni e ad esprimere le vostre. PORTIERI Ujkani: Arrivato anni fa dalle giovanili dellAnderlecht, si è guadagnato la Serie A promozione dopo promozione col Novara. Il Palermo lha voluto riportare a casa per farne il titolare di questa stagione. Con la cessione di Viviano i rosa abbassano il monte stipendi ma non il tasso di qualità dellinterprete. Tra le sue doti anche una particolare predisposizione nel guidare la difesa. In campo si fa sentire coi compagni come pochi in Serie A. Dovrebbe garantire un buon rendimento. Benussi: Dopo aver quasi vinto un campionato di B col Torino, Francesco Benussi torna in Sicilia ancora da secondo. Eppure è nel pieno della maturità. Una sicurezza nel ruolo che potrebbe giocare titolare senza sfigurare. Brichetto: di occasioni di vederlo in campo ce ne sono state davvero pochissime. Con dedizione al ruolo lo vediamo allenarsi ormai da anni e più di una volta ci ha stupito con parate spettacolari. Certo quando ha giocato lemozione lha un po tradito e ha mostrato i suoi limiti, ma come terzo portiere è un eccellente professionista. DIFENSORI: Cetto: lanno scorso aveva sofferto qualche problema fisico, poi, una volta recuperato, aveva cominciato a ottenere consensi. La brutta gara con la Juventus lo fece piombare in panchina insieme a Tzorvas, forse soprattutto per problemi linguistici più che tecnici. Di fatto ha sbagliato, seppur malamente, solo un paio di gare con alcune delle squadre più forti del campionato e non ci stupiremmo di assistere al suo riscatto durante questa stagione. Ha esperienza e senso dellanticipo, ma soffre un po le punte più tecniche e talvolta è sembrato indeciso sulla posizione. Eppure in Francia era uno dei difensori più forti del campionato, il suo secondo anno in Italia potrebbe essere quello della sua personale rivincita o del definitivo ridimensionamento. Garcia: quando è arrivato doveva essere il vice-Balzaretti, ma chiamato in causa non sembrò convincere. A Novara è migliorato molto e ha anche scoperto un ruolo, quello di terzo a sinistra nella difesa a 3 che è riuscito a ricoprire bene. Più probabile però vederlo in campo come alternativa a Mantovani per la fascia sinistra quando si gioca a 4. Dopo gli esordi in Argentina e lanno pieno di panchine a Palermo, la stagione a Novara è stata la prima in cui ha potuto affrontare da titolare un campionato importante. Il Novara è retrocesso, ma su di lui non sono piovute le critiche che riceveva ai tempi degli esordi col Palermo. E una dignitosa alternativa al terzino titolare. Labrin: il Palermo voleva piazzarlo allHapoel, non certo il modo migliore per prepararlo al calcio italiano. Evidentemente non è ai primissimi posti delle gerarchie di Sannino e faticherà a trovare spazio. Nella passata stagione, quando i rosanero lo schierarono nella difesa a 3 di Bortolo Mutti, lui sembrò particolarmente a suo agio e a parte la gara col Napoli non fece male. A meno di unecatombe starà in panchina per gran parte del tempo, ma per essere il sesto centrale della squadra (davanti a lui in ordine sparso Von Bergen, Cetto, Munoz, Milanovic e Mantovani) è addirittura un talento sprecato. Mantovani: le responsabilità questanno per lui saranno tantissime. E chiamato a sostituire Balzaretti quando si giocherà a 4 e a occuparsi del versante sinistro della difesa quando Sannino opterà per una linea a 3. Carattere e bravura non gli mancano, deve assolutamente ritornare a essere il bel giocatore ammirato al Chievo dopo una stagione tuttaltro che brillante. Prima messo da parte da Mangia e poi recuperato nella seconda parte di stagione, non è apparso esattamente insuperabile, complice una fase difensiva di squadra tremenda. Recuperando la continuità di utilizzo e la migliore forma fisica dovrebbe rappresentare uno dei punti fermi della squadra. Purtroppo da terzino non è dotato di particolare spinta, ma è affidabile in copertura. In rosanero ha dato il meglio da terzo centrale. Milanovic: è uno dei tanti giovani portati a Palermo da Cattani nel dopo-Sabatini. In effetti è stato lunico di cui il Palermo non abbia tentato di disfarsi da quando è arrivato, segno che la società crede in lui ed è convinta che possa trovare minuti anche allombra di Monte Pellegrino. Centrale elegante e abile nellanticipo, in Italia sta migliorando in concretezza e intelligenza tattica. La giovane età ci impedisce di considerarlo una certezza assoluta, ma tra qualche anno siamo convinti che rappresenterà un capitale per questa società. Tanti addetti ai lavori giurano sul suo talento, ma la concorrenza in rosa è davvero tanta e oggi è alle spalle di almeno 3-4 centrali nelle gerarchie interne. Morganella: forza fisica, polmoni capienti e tanta grinta. Sono queste le doti principali di Michel Morganella, uno che mentre tutti inneggiavano allo spirito olimpico si augurava di veder "bruciare i coreani". Non sarà stato politicamente corretto, ma di certo il ragazzo ha acquisito carattere ed esperienza negli anni passati a Novara. Ci piace la sua proposività in avanti e la sua potenza nei contrasti. Può insidiare Pisano per il ruolo da titolare, ma parte come validissima alternativa. Munoz: El Chiqui è una sorta di predesinato. A soli 17 anni era già titolare nel Boca e da tutta Europa chiedevano informazioni su di lui. Ma il ruolo del difensore è delicato, specie in Italia. Viene punzecchiato spesso da critica e tifosi per qualche topica veramente vistosa, ma a parte Kjaer ricordiamo pochi ragazzi della sua età capaci di giocare con sicurezza e senza grossi errori. Difficile dire se riuscirà a fare il salto di qualità indispensabile per giocare a questi livelli, per lui sarà la stagione della verità anche perché la scusante delletà comincia a pesare sempre meno. Pisano: Sannino lo fece esplodere col Varese, fino a farlo diventare un giocatore pronto per la Serie A. Lesordio non è stato per nulla malvagio, nonostante qualche problema fisico. E uno di quei terzini straripanti dal punto di vista fisico che sanno spingere sulla fascia in virtù della loro forza. Non ha leleganza di un Cassani, ma sa badare al sodo e non si ferma mai. In B era anche un ariete coi fiocchi, dote che se ritrovata farebbe certo comodo al Palermo. Von Bergen: considerato uno dei centrali più rapidi della massima serie, Steve Von Bergen è arrivato in rosa dopo una retrocessione col Cesena. Eppure da quelle parti ha lasciato un buonissimo ricordo e nelle pagelle di fine stagione non cè un quotidiano che gli abbia dato linsufficienza. Nella sua nuova avventura con tutta probabilità sarà titolare, sia che si giochi a 4 che a 3, ma rispetto ai compagni è un po indietro coi movimenti difensivi del tecnico, essendo arrivato in città solo alla vigilia dellesordio in campionato. E lelemento più affidabile della retroguardia rosanero, un leader in campo, taciturno fuori, abbina stazza fisica e rapidità oltre a una buona esperienza internazionale. CENTROCAMPISTI Barreto: di grinta in campo ne ha messa sempre tantissima, ma non fare rimpiangere Nocerino nella scorsa stagione era forse impresa troppo ardua. Barreto è una mezzala destra che fa dellaggressività la sua arma migliore, ma non disdegna affatto limpostazione. Lo ricordiamo agli esordi nel calcio italiano con la maglia della Reggina mettersi in mostra con forza, dinamismo e precisione. Nelle sue annate migliori ha anche timbrato diverse volte il tabellino dei marcatori. Di quel Barreto a Palermo abbiamo visto poco e nulla. Se oltre al consueto impegno Sannino saprà tirarne fuori le indubbie qualità, il paraguaiano, che ha anche lasciato la nazionale anche per poter rendere di più col suo club, diventerà uno dei cardini della squadra. Bertolo: in carriera questo centrocampista argentino di 26 anni ha giocato un po in tutti i ruoli della mediana. Nato "volante", ha giocato poi soprattutto da mezzala, poi con Mangia e Mutti è diventato un vero e proprio esterno, fino a tentare di coprire tutta la fascia quasi fosse un terzino fluidificante quando si gioca a 3 in difesa. Il passo rapido e il discreto dribbling gli permettono di disimpegnarsi bene in fase offensiva, ma i movimenti difensivi non sono ancora allaltezza della massima serie. Più semplice affidarsi a lui quando cè solo da attaccare, o magari a partita in corsa, quando con la sua tecnica può addirittura fare la differenza. Se Sannino persisterà nellutilizzo del 4-4-2 lo vedremo in campo spesso e probabilmente con profitto. Brienza: il suo ritorno a Palermo non può che essere una bella notizia per tutti i tifosi rosanero. Esperto, maturo e già preparato su ciò che vuole il tecnico, Franco porta con se un bagaglio importante fatto adesso anche di una inedita duttilità. Potrà giocare in almeno quattro ruoli diversi, a seconda di quello che gli chiederà il mister. Siamo sicuri che si manterrà sempre su buoni standard e soprattutto che giocherà col cuore per una maglia a cui tiene tantissimo. Donati: non esattamente un regista, non esattamente un interditore. Massimo Donati unisce alla discreta corsa un bel piede, capace di far partire a manovra come di calciare dalla distanza per cercare di sorprendere lestremo difensore avversario. Era stato un po dimenticato nella serie cadetta, dopo la retrocessione del suo Bari, ma dopo che il Palermo lo ha prelevato lo scorso inverno magicamente tantissime società di A hanno preso a chiedere informazioni. Se recupera la forma dellinizio della sua avventura rosanero diventerà un giocatore imprescindibile anche questanno, ma la concorrenza di Kurtic non gli permette passi falsi come quello contro il Napoli. Allo stesso tempo un suo calo di forma avrebbe effetti pesantissimi sulle prestazioni del resto della squadra. Giorgi: dotato di grande corsa e duttilità, Luigi Giorgi è particolarmente apprezzato da Perinetti e Sannino. Il primo lo ha portato a Siena e lo ha ripreso nel Palermo, il secondo lo aveva chiesto anche al Varese durante la bella cavalcata dei brianzoli 2010-2011. Sulla fascia di competenza è uno che macina chilometri, ma attenzione a non chiedergli troppi dribbling, non è uno che si concede tanti fronzoli, ma anzi punta tutto sulla concretezza. Sannino saprà certamente come farlo diventare una risorsa preziosa par il Palermo, seppure ci appaia (lieti di essere smentiti) più un giocatore di quantità che di qualità. Per coprire una fascia intera ci vuole anche questo. Ilicic: il talento dello sloveno è indiscutibile, ma troppo spesso lanno scorso è venuto a mancare. Quando si accende la sua lampadina si capisce che non sono le qualità tecniche il suo problema, bensì le motivazioni. Se cè qualcuno che può guarirlo questo è Giuseppe Sannino. A dirla tutta prima del piccolo problema fisico che lo ha tenuto fuori col Napoli sembrava proprio che la cura stesse funzionando egregiamente. Dovesse recuperare un talento come il suo il Palermo farebbe immediatamente un salto di qualità importantissimo. La paura di tanti è che di un certo tipo di discontinuità non ci si possa liberare. Già con la Lazio potremo cominciare a saggiare il giudizio del campo. Dovrà adattarsi a un nuovo ruolo che inizialmente dovrebbe essere quello di punta al fianco di Miccoli. Col recupero di Hernandez e Budan o con leventuale esplosione di Dybala potrebbe essere spostato sulla fascia. Mai come in questo caso il vero problema sarà latteggiamento, se trova quello giusto ci sarà da divertirsi, altrimenti il Palermo perde davvero tanto del suo potenziale. Kurtic: quando arrivò in rosanero sembrava quasi un delirio di onnipotenza della società, che continuava a importare sloveni cercando di bissare il successo ottenuto in partenza con Ilicic e Bacinovic. Dopo un anno in Serie B Kurtic è diventato un piccolo successo di mercato, a dire la verità uno dei pochi di questi ultimissimi anni. Lesperienza a Varese lha reso uno dei più interessanti centrocampisti in circolazione, tanto che molti pronosticano un suo futuro prossimo da titolare. Le sue armi migliori sono il tiro potentissimo, la stazza fisica e la qualità nellimpostazione mentre deve migliorare ancora dal punto di vista tattico, ma impara molto in fretta. Arevalo Rios: a guardarlo in televisione non si nota nemmeno come sia alto meno di 170 centimetri. E davvero un "Pequeno gigante" (piccolo gigante) come è soprannominato in Uruguay, questo mediano proveniente dal campionato messicano e che ha vinto tantissimo con la nazionale del suo paese. In Europa non ha mai giocato, ma con la sua nazionale ha fatto vedere di non soffrire affatto anche contro i centrocampisti più forti del vecchio continente. Lambientamento allItalia richiederà un po di tempo, ma se il suo rendimento è quello visto con la Celeste vale la pena aspettarlo. Sanseverino: finalmente dopo tanti anni un giovane rosanero potrebbe essere lanciato in prima squadra senza prima esperienze in prestito altrove. Giulio Sanseverino ha conquistato Sannino nel corso del precampionato, tanto da rimanere aggregato alla prima squadra. La penuria di esterni potrebbe anche garantirgli qualche presenza in campo tra campionato e Coppa Italia, sperando che finalmente sia arrivato il momento di vedere un giovane del settore giovanile conquistare il Palermo. Viola: è stato nominato giovane dellanno della Serie B già due stagioni fa. Cresciuto nel settore giovanile della Reggina, non ha mai lasciato la Calabria fino al suo trasferimento al Palermo. In riva allo stretto ha trovato la sua migliore collocazione in campo arretrando il suo raggio dazione e diventando un regista difensivo dal piede educato. Proprio il mancino è la sua arma più pericolosa. E capace di segnare da calcio piazzato davvero da qualunque posizione e non appena si trova qualche metro di spazio ne approfitta per provare a sorprendere lestremo difensore avversario anche su azione. Per affermarsi in Serie A deve lavorare dal punto di vista tattico e magari cominciare a imprimere maggiore velocità al suo gioco. A Palermo rischia di rimanere chiuso da Donati e Kurtic tanto che la società ha tentato di darlo via nellultimo giorno di calciomercato. Zahavi: il suo ruolo sarebbe quello di trequartista, al massimo di seconda punta, ma con Sannino in panchina dovrà adattarsi a giocare sulla fascia. Dotato di un buon dribbling e di una certa velocità di esecuzione, potrebbe riuscire in questa difficile metamorfosi di ruolo, ma un brutto infortunio ne ha rallentato il percorso di apprendimento. E una di quelle pietre grezze che possono conoscere il loro vero valore in questa stagione. Certo non capita spesso in questo calcio così frenetico di avere una seconda possibilità. Riuscirà lisraeliano a sfruttarla al meglio? ATTACCANTI Budan: roccioso centravanti di grande esperienza, Igor Budan è uno dei pochi veterani di questa squadra. Nei suoi anni migliori è stato uno dei centravanti più forti del nostro campionato, ma si infortunava così spessa da non riuscire mai a compiere il salto di qualità definitivo. Oggi rappresenta lunica punta di peso della rosa di Sannino. Con gli anni ha perso qualcosa nella rapidità desecuzione, ma conserva una discreta tecnica e il suo fiuto per il gol. Da ariete, con Miccoli che sforna per lui passaggi e cross, può dire la sua. Il grave lutto di questa estate è un punto interrogativo di cui lo stesso calciatore ha parlato pubblicamente: è possibile ritrovare gli stimoli giusti per essere competitivo? Miccoli: classe pura al servizio del Palermo. Non ci sono più aggettivi per descrivere lultimo vero fuoriclasse della rosa a disposizione di Sannino. Se cè un giocatore che non sbaglia mai una stagione quello è proprio il capitano dei rosanero, capace di andare in doppia cifra sempre e comunque e di conservare la sua altissima media gol anche quando infortuni anche gravi lo tengono fuori. Entra in forma in un baleno ed è sempre decisivo, peccato solo che col passare degli anni il numero di partite e di minuti che assicura alla causa sia in diminuzione. In un anno come quello passato dove i rosanero non avevano la minima fisionomia di squadra e non cera traccia di gioco era lunico a poter accendere la luce. Se anche in questa stagione dovesse venire a mancare il collettivo solo lui potrà tirar fuori le castagne dal fuoco. Hernandez: la vera Joya ormai è solo uno sbiadito ricordo per i tifosi rosanero, che tra un infortunio e laltro hanno ormai dimenticato cosera capace di fare e cosa sembrava poter diventare questo giovane attaccante uruguaiano. Ancora da disciplinare, dentro e fuori il campo, se dovesse trovare finalmente la migliore condizione e non soffrire più gravi infortuni, potrebbe essere con Ilicic il giocatore che può cambiare la stagione del Palermo. Dybala: sapere che il campionato di seconda divisione argentina appena terminato è lunico che Dybala abbia mai disputato a livello professionistico sicuramente non lascia tranquilli i più. Eppure noi che lo abbiamo osservato allenarsi tutti i giorni in ritiro e che gli abbiamo visto mettere in campo i suoi numeri, siamo sempre più sicuri che si tratti del crack del futuro. Le recensioni di alcuni tra i più preparati addetti ai lavori ci avevano entusiasmato e le prime impressioni dal vivo sono state altrettanto positive. Tecnica e facilità desecuzione ne fanno uno degli attaccanti più promettenti della sua generazione. Studia con ottimi risultati da nuovo Montella più che da novello Aguero. Ci sbilanciamo dicendo che potrà essere utile fin da subito alla causa rosanero. Nel campionato spagnolo non ci penserebbero due volte a far giocare titolare un ragazzo con questi numeri.