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Italia-Portogallo, Insigne: “Daremo il massimo. Ancelotti? L’ho incontrato troppo tardi. Mancini è come lui”

Italia-Portogallo, Insigne: “Daremo il massimo. Ancelotti? L’ho incontrato troppo tardi. Mancini è come lui”

Le parole in conferenza stampa dell'attaccante del Napoli e della Nazionale italiana: "La Juventus? Il calendario è ancora lungo"

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"Ho sempre accettato le scelte di qualunque allenatore, e dico lo stesso per Ventura. Avevamo fiducia di chi era sceso in campo contro la Svezia, è andata male e ora dobbiamo guardare avanti".

Parola di Lorenzo Insigne. Diversi sono stati i temi trattati in conferenza stampa dall'attaccante del Napoli, convocato dal commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini in vista delle sfide contro Portogallo e Stati Uniti: dalle prestazioni offerte dagli azzurri in occasione degli ultimi impegni ufficiali, al suo rapporto con Carlo Ancelotti.

"Differenza tra il Napoli e la Nazionale? Ciò che è uguale è che diamo il massimo. Purtroppo noi veniamo qui una volta al mese e in tre giorni è complicato riuscire ad esprimerci al meglio in campo, perché non ci conosciamo così bene. Di certo diamo l'anima, ma vedendoci una volta al mese è difficile. Nel nostro club invece ci conosciamo a memoria, anche se è cambiato l'allenatore. Se la Nazionale è competitiva? Sì, lo penso. Ci sono diversi calciatori esperti e molti giovani che si stanno confermando in Serie A ad alti livelli. Poi molti di noi giocano la Champions League ed è una cosa che aiuta a migliorare. Così proviamo a portare in Nazionale la nostra esperienza per favorire la crescita dei giovani. Mancini? Tutti gli allenatori sono diversi e hanno le proprie idee. Mancini ha cambiato qualcosa, ci sta chiedendo movimenti differenti quando attacchiamo. Da uno con la sua esperienza c'è solo da imparare. Purtroppo non è facile mettere in campo certe idee quando ci si vede così poco, ma contro la Polonia si è visto qualcosa in più rispetto agli anni scorsi", sono state le sue parole.

"Come mai l'Italia non riesce a segnare molto? Sicuramente abbiamo costruito tanto e create tante palle gol. Penso che ci manchi un po' di cattiveria sotto porta, a partire da me. Ma sono convinto che dopo tante occasioni poi arriveranno anche i gol. Bernardeschi? Dispiace non averlo, perché ha grandi qualità. Non sappiamo chi gioca, non abbiamo ancora provato nulla ma chi giocherà darà il massimo. Non mi fa mai piacere essere sostituito perché vorrei sempre fare gol, in passato ho sbagliato e mi dispiace, non accadrà più: sono cresciuto. Se credo al primo posto nel girone di Nations League? Sarà difficile, ma non impossibile. Abbiamo tanti calciatori forti, siamo una grande Nazionale. Poi possiamo contare sulla spinta del nostro pubblico e vogliamo dare una grande risposta. Come potrei giocare con Chiesa e Berardi? Siamo tutti calciatori di qualità, non importa il ruolo perché gioca la squadra. Tutti e tre sanno fare tutto. Immobile? Sappiamo che è un centravanti ma nell'anno in cui ho giocato a Pescara con lui mi sono trovato benissimo. Poi ci sono dei movimenti per essere più all'interno del campo. I giovani convocati da Mancini? Il mister li ha convocati perché ha capito che hanno qualità importanti. Il più giovane è Tonali e la qualità si vede, spero continui nel suo percorso di crescita. Se a quest'età è già in Nazionale vuol dire che può rimanerci a lungo".

NAPOLI -"Ancelotti? Questo modulo è stata una sua invenzione. Contro la Sampdoria non giocai bene da esterno, così mi ha provato in questo nuovo ruolo. Ho sempre preferito essere più vicino alla porta, sto segnando molto e sono contento. Credo di aver incontrato il mister troppo tardi: è sempre sorridente ed è davvero difficile litigare con lui. Cosa mi porto da Napoli? La mentalità di Ancelotti, che poi credo sia uguale a quella di Mancini. Hanno lo stesso modo di gestire il gruppo, ragionano allo stesso modo, per questo mi trovo bene con il CT. Spero di poter dare alla Nazionale quello che sto dando al Napoli. In Champions ha ritrovato Verratti da avversario? Con lui scherzai un mese fa, gli dissi che gli avremmo dato filo da torcere. Dopo il sorteggio nessuno credeva che potessimo passare il turno. Se il Napoli attuale è il migliore in cui ho giocato? Guardando le statistiche penso di sì. Dobbiamo vincere qualcosa, sappiamo che è complesso perché abbiamo davanti a noi una grande squadra con una rosa incredibile, ma come ogni anno proveremo a dare fastidio. Il calendario è ancora lungo, alla fine tireremo le somme. Come vivo la rincorsa alla Juventus? Non dobbiamo guardare al calendario, pensiamo a noi innanzitutto. Più vinciamo e più potremo avvicinarci", ha concluso.