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Napoli, Ancelotti: “Voglio restare a lungo. Scudetto? Non un’utopia. E l’ignoranza post-partita…”

Napoli, Ancelotti: “Voglio restare a lungo. Scudetto? Non un’utopia. E l’ignoranza post-partita…”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Napoli: "Possiamo raggiungere lo scudetto solo attraverso una grandissima impresa"

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"Lo scudetto deve essere un sogno e non un'utopia. Se fosse un'utopia sarebbe un disastro".

Parola di Carlo Ancelotti. Il tecnico originario di Reggiolo, approdato in estate alla corte di Aurelio De Laurentiis dopo l'addio di Maurizio Sarri, è stato intervistato ai microfoni di Dazn. Diversi sono stati i temi trattati dal coach ex Milan e Real Madrid: dalla lotta scudetto in Serie A, al suo rapporto con la città di Napoli. Ma non solo...

"A Napoli si vive bene, mi piace l'aria che si respira, anche se sono un uomo del nord e spero di vivere qui a lungo. Lo scudetto? Lo possiamo raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo. Napoli è molto bella, con degli scorci favolosi. E poi ci sono il mare, Ischia e Capri. Quando ero a Londra ad esempio pensavo ogni tanto di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio fare un pranzo a Capri, mi basta mezz'ora. L'immagine di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro: è una città con molte contraddizioni, ma qua si vive bene anche perché la gente è socievole e simpatica. Mi piacerebbe vivere qui a lungo: mi piace l'aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord", sono state le sue parole.

POST-PARTITA - "Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni: è questione di piccoli dettagli. All’estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco: in situazioni del genere, se ti fanno la domanda sbagliata può scattare l’ignoranza".

IL FIGLIO DAVIDE - "Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissimo, ma lui è bravo a utilizzarlo come stimolo per migliorarsi. Fa parte di uno staff giovane, molto preparato e soprattutto molto motivato: questo è molto stimolante e fondamentale per una persona della mia età", ha concluso Ancelotti.

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