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Napoli, Ancelotti: “Koulibaly un fuoriclasse. Battere la Juventus? Ecco cosa penso…”

Napoli, Ancelotti: “Koulibaly un fuoriclasse. Battere la Juventus? Ecco cosa penso…”

Le dichiarazioni del tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti

Mediagol40

Parla Carlo Ancelotti.

Tornato in Italia alla guida del Napoli, dopo un lungo e intenso corteggiamento del presidente Aurelio De Laurentiis, il tecnico azzurro, intervenuto ai microfoni de Il Corriere della Sera, ha raccontato il suo modo di vivere il calcio, soffermandosi in particolare sul dominio incontrastato della Juventus, le differenze con Maurizio Sarri, e gli obiettivi del club partenopeo.

- JUVENTUS: "Il dominio dei bianconeri non abbassa la passione degli altri tifosi per la propria squadra, anzi vogliono rompere questa egemonia. In campionato c’è una buona qualità di gioco, non eccezionale, ma buona. La Nazionale sta facendo molto meglio. Il movimento è destinato a crescere. Certo, se ci fosse un incentivo a fare stadi nuovi e a migliorare la cultura dentro gli stadi".

- SARRI: "Nel calcio non c’è una sola verità. I campionati li ha vinti chi ha giocato a uomo, chi ha fatto il possesso palla, chi ha fatto il contropiede, chi non faceva ritiro, chi lo faceva. L’unica cosa cambiata a livello tattico è stata la disposizione in fase difensiva, dal 4-3-3 al 4-4-2, che per me è la più efficace. L'abbiamo provata 20 minuti nell’allenamento prima della Fiorentina e basta.  Io sono per la persuasione sì, ma non rinuncerei per principio alla percussione. Il cavallo salta l’ostacolo sia con la carota che con la frusta. Il problema è dopo: se ti capita di passargli dietro, magari si ricorda che hai usato la frusta. Secondo me il progresso è regresso. Tutte le squadre cercano di giocare da dietro, utilizzano il portiere: nel giro di poco tempo cambierà, perché si vedono rischi eccessivi, si tornerà alla vecchia palla lunga. È gioco anche quello, gli inglesi sono andati avanti una vita".

 - NAPOLI: "Se dico impegniamoci per battere la Juventus diventa un obiettivo troppo lontano. L’obiettivo è una squadra che arriva alla fine del campionato lottando. L’ho detto anche ai giovani del Napoli: se tu hai come obiettivo diventare Messi, beh questo percorso è influenzato dalla genetica. Se il giorno in cui Dio ha dato il talento a Messi non eri lì, puoi fare poco. Invece è il confronto con te stesso che ti motiva. Il concetto si può spostare anche alla squadra. Koulibaly insostituibile? Non lo posso negare. È un fuoriclasse, faccio più fatica a fare a meno di lui".

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