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Montella: “Clamoroso vedere il Milan fuori dalle Coppe, mio esonero ingiusto. Quella chiacchierata con Gattuso…”

Montella: “Clamoroso vedere il Milan fuori dalle Coppe, mio esonero ingiusto. Quella chiacchierata con Gattuso…”

L’ormai ex allenatore del Milan, Vincenzo Montella, torna sulla sua esperienza in rossonero e si toglie i sassolini dalle scarpe

Mediagol97

Vincenzo Montella ha vissuto un'annata decisamente particolare.

Il tecnico campano ha iniziato la stagione allenando il Milan ma è stato esonerato a novembre, schiacciato dal peso delle aspettative. Poche settimane più tardi ha colto al volo la chiamata da Siviglia ma anche in Spagna non è andata nel migliore dei modi. Ora è tempo di fermarsi e di riordinare le idee ma anche di fare un passo indietro. Il tecnico ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, tornando proprio sulla sua avventura in rossonero:

"Gli alibi dei calciatori? A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più".

Il coach ex Fiorentina rivela di esserci rimasto male per l'esonero dal club rossonero ma non porta rancore: "Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c'è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori noi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità, di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr.). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po' di tempo in più".

Vincenzo Montella svela poi una chiacchierata al telefono con Gennaro Gattuso, tecnico che gli è subentrato alla guida del Diavolo: "Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: 'Non dire che è una squadra forte perché non è così'. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L'obiettivo era la Champions League e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, penso che anche per l'Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni".