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Milan, Massaro: “Cutrone deve imparare a tenere la palla e far salire la squadra. Su Silva e Kalinic dico…”

Milan, Massaro: “Cutrone deve imparare a tenere la palla e far salire la squadra. Su Silva e Kalinic dico…”

Le dichiarazioni dell'ex centravanti rossonero Daniele Massaro rilasciate a 'Milan Tv'

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Intervistato da Milan Tv, l'ex attaccante rossonero Daniele Massaro ha parlato proprio delle punte a disposizione di Gennaro Gattuso.

Ha iniziato ovviamente dal più in forma di tutti, quel Patrick Cutrone che ai tifosi rossoneri ricorda tanto Pippo Inzaghi"E’ giovane, ha tutto di fronte a sé, ha grande qualità. Adesso sta giocando molto di istinto. I movimenti li ha, soprattutto quando chiede la profondità e fa i tagli. Deve ancora imparare a tenere la palla e a far salire la squadra, difendere molto i palloni, migliorare tecnicamente, giocare meno di istinto e pensare prima al movimento da fare, essere al momento giusto al posto giusto". Anche Massaro vede delle similitudini con l'ex numero 9 del Milan"Tecnicamente somiglia ad Inzaghi, sono quei giocatori che hanno l’istinto di toccare una volta la palla e metterla dentro. I movimenti li aveva anche Pippo, di andare sul primo palo, di tagliare e anticipare l’avversario. Allora i difensori erano più bravi di quelli attuali, teniamo l’istinto di Cutrone e insegniamogli a pensare un pochino di più e ad anticipare i difensori".

Poi si sofferma su Andrè Silva"Lo abbiamo visto poco però studiandolo bene, quel poco che abbiamo visto, ha i movimenti da vero attaccante. Purtroppo quando non fai gol non sei tranquillo e fai di più di quello che ti chiedono e non ti viene la cosa più semplice - dichiara Massaro - Direi di continuare così a lavorare e prima o poi con l’aiuto anche dei compagni sicuramente riuscirà a sbloccarsi come ha fatto in Europa League. Anche perché forse è stato messo dentro e tolto troppo spesso senza dargli la possibilità di mostrare il proprio valore". Infine si esprime anche su Kalinic"Secondo me è un giocatore che gioca molto per la squadra, si sacrifica tanto, lotta con tutti. Deve essere affiancato in attacco a un giocatore che gli toglie la marcatura assidua. Giocare da solo davanti non è mai facile".