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Juventus: riparte il processo ad Andrea Agnelli, adesso rischia…

Andrea Agnelli

Altro round nel processo contro il numero uno bianconero. Oggi sarà a Roma e si presenterà davanti al tribunale della FIGC.

Mediagol97

Oggi riparte il processo sportivo contro Andrea Agnelli.

Sono falliti ormai tutti i tentativi di patteggiamento dopo la sospensione dello scorso 26 maggio, arrivata una settimana prima della sconfitta durante la finale di Champions League del 3 giugno a Cardiff.

L'ACCUSA DELLA PROCURA

Alle ore 14 il presidente della Juventus si presenterà a Roma davanti al tribunale della Figc, presieduto da Cesare Mastrocola, per difendersi dall'accusa della procura federale: aver violato l’articolo 12, quello che regola i rapporti con i tifosi, per l’eccessiva dotazione di biglietti "favorendo consapevolmente il bagarinaggio, partecipando personalmente a incontri" con ultrà vicini alla 'ndrangheta, per "acquisire la benevolenza degli ultras". Per la giustizia sportiva il tema caldo è sempre quello della cessione di biglietti in numero massiccio, ben oltre il consentito. Il procuratore federale Giuseppe Pecoraro contesterà l'averne riservati migliaia a partita dal 2011 ai gruppi organizzati sapendo che sarebbero stati sfruttati per il bagarinaggio. Nel deferimento ha parlato di "contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata" e anche oggi dovrebbe continuare a puntare su queste argomentazioni con un'aggravante: "gli introiti per i bagarini avrebbero finanziato la 'ndrangheta".

LA RICHIESTA DEL PROCURATORE

Il procuratore Pecoraro chiederà un'inibizione tra 1 e 3 anni. La sentenza è attesa entro martedì, ecco cosa rischia il numero uno del club bianconero.

In caso di condanna superiore a 1 anno, Agnelli non potrebbe più ricoprire incarichi federali, né rappresentare la Juve nel medesimo ambito per tutta la durata dello stop, ma resterebbe al vertice dell'ECA e della società piemontese. Infatti l'articolo 29 dello statuto Figc prevede la decadenza nei casi di "inibizione o squalifica complessivamente superiore a un anno", pena calcolata solo alla fine del terzo grado di giudizio al Coni.

In ogni caso, se alla fine della fiera Agnelli avrà una condanna di un anno e un giorno, dovrà aspettare 10 anni per tornare a fare il presidente, a meno che non chieda e ottenga la riabilitazione. Saranno giudicati anche altri due dipendenti bianconeri: il capo della biglietteria Stefano Merulla e il security manager Alessandro D'Angelo, oltre all'ex responsabile del marketing Francesco Calvo, ora al Barcellona.

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