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Juventus, il biografo di Cristiano Ronaldo: “Lui capriccioso e generoso allo stesso tempo, ma non mi ha perdonato…”

Juventus, il biografo di Cristiano Ronaldo: “Lui capriccioso e generoso allo stesso tempo, ma non mi ha perdonato…”

Le parole del giornalista portoghese: "A Verona, per la prima di campionato, ero lì: l’ho incrociato e mi ha detto che non vuole parlare con me"

Mediagol92

CR7 ha messo a segno ieri pomeriggio i suoi primi gol "italiani".

La Juventus ha sconfitto per 2-1 il Sassuolo grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, il portoghese alla quarta gara di campionato è riuscito finalmente a sbloccarsi. L'attaccante ex Real Madrid è sbarcato a Torino questa estate per un affare complessivo di 117 milioni di euro. Intervistato da La Repubblica, il giornalista catalano che nel 2015 ha scritto una biografia (non autorizzata) del cinque volte Pallone d'Oro, ha affermato: "Ronaldo è l’uomo capriccioso che non va alle premiazioni se non vince niente, ma è anche l’amico generoso che fa regali a tutti. Ronaldo è il campione che sembra avere dodici anni per sempre, immaturo e fragile, ed è Ronaldo il dio greco dell’area di rigore, l’invincibile, l’immortale. C’è una pagina in cui riferisco un duro giudizio che lui rivolse a Messi, e Cristiano non me l’ha perdonata: ha deciso che non sono uno dei suoi. Ma io non gli ho fatto l’ufficio stampa, io ho cercato la verità di un campione che apprezzo tremendamente. A Verona, per la prima di campionato, ero lì: l’ho incrociato, ci conosciamo da una vita eppure lui mi ha detto con te non parlo”.

L'infanzia di Ronaldo parte dalla piccola isola di Madeira: “Ho cercato le radici della sua infanzia, ho parlato con gli amici di gioventù a Madeira, sono stato nel povero sobborgo dov’è cresciuto senza l’affetto di un padre alcolizzato. E credo di aver capito che quell’amore mai ricevuto, Ronaldo lo cerchi ancora. Mi sono chiesto perché lui abbia sempre vissuto con la madre, fino all’ultima compagna non aveva mai diviso il tetto con una donna. Si è separato dalla mamma a 12 anni, è rimasto da solo fino ai 17 all’accademia dello Sporting Lisbona, per un bambino è dura vivere così. Ma da piccolissimo aveva già questa visione: farò il calciatore. Poi un prezzo si paga, anche se diventi il più bravo”.

Con Messi l'eterno duello su chi sia il più forte del mondo: “Si somigliano, il loro percorso da bambini è stato simile. Ma l’argentino è più furbo, più scaltro, mentre Cristiano è più sincero, dunque più scoperto anche nei difetti. Ronaldo cerca amore, ma non sempre sa farsi amare, vuole che la squadra sia al suo servizio mentre Messi è al servizio della squadra”.

Infine Balague ha parlato del trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus: “Cristiano non si sentiva più amato dal Real Madrid. Non voleva soltanto più soldi, voleva essere tutto. Io, però, sono convinto che quando è andato da Perez si aspettasse un rilancio, non di essere lasciato partire così. E’ rimasto deluso. Ora dovrà abbassare le aspettative, ma ha già iniziato a farlo perché la Juventus non sarà mai il Real Madrid”.

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