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Juventus-Atletico Madrid, il mondo di Allegri: Max un laico del calcio, le critiche non lo sfiorano perché…

Juventus-Atletico Madrid, il mondo di Allegri: Max un laico del calcio, le critiche non lo sfiorano perché…

Pioggia di critiche intorno a Massimiliano Allegri: tra il tecnico bianconero e i tifosi della Juventus c'è un problema

Mediagol40

Massimiliano Allegri sul banco degli imputati.

Dopo il 2-0 incassato dalla Juventus al "Wanda Metropolitano" contro l'Atletico Madrid, Max, è finito nel mirino di stampa e tifoseria, che con ferocia hanno attaccato e criticato il tecnico bianconero, ritenuto il primo colpevole della disfatta del primo round di Champions League.

Seppur il tecnico livornese, vanta ben 3 titoli di "Panchina d'Oro" oltre ad un numero, quasi, illimitato di competizioni vinte, tra cui ben sette scudetti consecutivi - un ottavo ormai in arrivo - con la Juventus, sembra che i tifosi della Vecchia Signora abbiano perso quel feeling che li legava al comandante bianconero.

Dunque, la discussione su Allegri - racconta l'odierna edizione de Il Corriere della Sera -, è il sintomo di un problema non legato solo alla sconfitta di Madrid. Ma aldilà dei molti errori, sia tattici sia di approccio psicologico alla partita, le critiche non sembrano, assolutamente, sfiorare l'allenatore, già proiettato con la mente e con il cuore alla prossima sfida di Champions all'Allianz Stadium, dove bisognerà a tutti i costi ribaltare il risultato.

"Allegri è un laico del calcio, fondamentalmente solitario. Non l’offendi, non lo tocchi. Non è mondo, è sovrastruttura, decide lui cos’è il suo bene. C’è una squadra che lo vuole dietro ogni stadio. Volendogli male, ci si può augurare che decida di andarsene, ma se cercate la soddisfazione di cacciarlo, quella mancherà. Se l’è comprata con cinque scudetti. Sette scudetti consecutivi, un ottavo ormai in arrivo, hanno cambiato forse il modo di porsi davanti al calcio di tutto il mondo juventino. È quasi un diritto sentirsi più superbi. Non si può rimanere gli stessi dopo una serie così impressionante di vittorie. Il calcio di oggi è una play station, perde soprattutto chi gioca, l’allenatore sei tu. Il livello del calcio è cresciuto, è questo che ha cancellato i fuoriclasse, ma sta creando tanti buoni giocatori. Il livello del calcio è cresciuto, è questo che ha cancellato i fuoriclasse, ma sta creando tanti buoni giocatori.  Allegri appartiene a se stesso, non alla Juve - scrive lo storico quotidiano -".