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Hellas Verona, il ds D’Amico: “Raggiunto sogno Serie A. Salernitana e Venezia? Capisco il loro stato d’animo”

Hellas Verona, il ds D’Amico: “Raggiunto sogno Serie A. Salernitana e Venezia? Capisco il loro stato d’animo”

"È stato un campionato difficile perché tante squadre hanno speso e questo non accadeva da tempo"

Mediagol92

"Quando raggiungi un obiettivo il bilancio è per forza positivo".

Dopo una lunga stagione l'Hellas Verona ha conquistato, attraverso gli spareggi dei playoff, la promozione nella massima serie. Intervistato da Tuttomercatoweb, il direttore sportivo degli scaligeri, Tony D'amico ha espresso tutta la sua soddisfazione per esser riuscito a centrare un obiettivo così prestigioso: "L’obiettivo era raggiungere la Serie A, ci siamo riusciti attraverso i playoff. Abbiamo avuto degli intoppi durante l’anno perché la squadra era nuova. Alla fine abbiamo centrato il nostro obiettivo, un sogno".

Adesso bisognerà costruire un organico all'altezza per riuscire a centrare quantomeno la salvezza: “Cercheremo di costruire una squadra adatta alla categoria - sottolinea D'Amico -. La A è un campionato difficile, molto complicato. Con un gap importante tra le prime e le ultime. Dobbiamo cercare di fare qualcosa di importante, la base è buona anche se va migliorata. Poi decideremo insieme al nuovo allenatore”.

D'Amico, infine, si è soffermato anche sul caos che ha vissuto il campionato cadetto al termine della stagione a casua delle decisioni prese dalla giustizia sportiva: “Partirei anche dall’inizio. Avevamo costruito la squadra pensando ad un campionato a ventidue anziché a diciannove, quindi abbiamo dovuto gestire risorse umane in funzione di tante partite. E alla fine abbiamo giocato sei partite in meno. È stato un campionato difficile perché tante squadre hanno speso e questo non accadeva da tempo. Non sta a me giudicare le vicende di tribunale, ma posso capire lo stato d’animo dei calciatori di Venezia e Salernitana che devono giocare i playout - ha concluso il direttore sportivo dei gialloblu -. Però bisogna rimboccarsi le maniche...”.