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BATTESIMO DI FUOCOIL NUOVO PALERMO DI MANGIA SFIDA LINTER

di Fabio Corrao La tempesta emotiva degli ultimi istanti del mercato è passata, e sembra avere lasciato spazio ad una relativa quiete protesa, come è logico che sia, alla prima gara di.

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di Fabio Corrao La tempesta emotiva degli ultimi istanti del mercato è passata, e sembra avere lasciato spazio ad una relativa quiete protesa, come è logico che sia, alla prima gara di campionato che ormai è sempre più vicina. Sono passati poco più di tre mesi dalla gara dellOlimpico contro lInter, quella delle lacrime, degli addii, dei rimpianti. E proprio contro i nerazzurri, per uno strano scherzo del fato, un Palermo completamente nuovo ricomincerà il suo cammino nel suo ottavo anno consecutivo in Serie A. La squadra che sfiderà larmata di Moratti al Barbera domenica sera in posticipo non ha nulla a che vedere con quella che il 29 maggio scorso rese lonore delle armi ad un superbo Samuel Etoo, anche lui migrato verso gelidi lidi irrorati da cascate di denari. Mancherà la classe di Pastore, non ci saranno tre pilastri della vecchia guardia come Nocerino, Bovo e Cassani, non sarà più possibile discutere sulla classe morbida, lenta e densa di fosforo di Fabio Liverani. E soprattutto in panca cè stata la rivoluzione più rumorosa. Incassato con difficoltà laddio di Delio Rossi, probabilmente lallenatore più amato nella storia del Palermo, e chiusa forse con carenza di stile ma opportuna tempestività la parentesi di Stefano Pioli, tecnico che ha guidato più un autobus con gente che andava e veniva piuttosto che una squadra, è successo quello che era davvero difficile aspettarsi. La promozione ad allenatore della prima squadra di un esordiente trentasettenne è stata in grado di far riprendere colore e fiducia ad un ambiente esangue. Devis Mangia dovrà dimostrare tutto sul campo, e già domenica sera avrà un battesimo di fuoco. Ma è subito piaciuto a tutti per la serena schiettezza e la celata, simpatica ruffianeria con cui ha abbracciato un compito gravoso, pesante come un macigno, ma al quale lui sembra approcciarsi con divertito stupore ed entusiasmo, e con una massiccia dose di leggerezza, che in un clima depresso come quello che si è respirato negli ultimi tempi in viale del Fante non può che far bene. Lex tecnico della primavera del Varese predica un calcio semplice ma non banale. Chi ha visto giocare i ragazzi lombardi, lanno scorso, ha visto una squadra raccolta in venticinque metri, sempre aggressiva sui portatori di palla avversari. Una squadra che non buttava mai via il pallone, ma cercava continue e spietate verticalizzazioni dal centro verso gli esterni, con sovrapposizioni costanti. Un complesso interessante, ritmico e spesso spettacolare. Pare che i calciatori rosanero abbiano apprezzato da subito metodi ed idee nel nuovo tecnico, per così dire piovuto dal cielo. Tra i vari attestati di stima spicca quello del capitano Fabrizio Miccoli, ma non sono mancate lodi e stupito gradimento da parte di vecchi e nuovi, che sembrano aver sposato fin da subito le idee di quello che potrebbe essere definito, assieme allaltro tecnico “siciliano” Vincenzo Montella, il tecnico bambino della massima serie. Ora per Mangia cè la prova del campo, e quella dirà tutto quello che davvero conterà. Ci auguriamo che davvero non si senta un Caronte, definizione che del resto lui ha già respinto con il sorriso, ma lallenatore del Palermo a tutti gli effetti. La sua idea di 4-4-2, già evidenziata da un focus proposto da Mediagol.it, calza a perfezione con gli uomini a sua disposizione, sia per caratteristiche tecniche che di corsa. A lui il compito di far suonare questa squadra, di restituirle voglia di giocare e di divertire. I tifosi lo hanno accolto con un imprevedibile animo benevolo, hanno voglia di sostenerlo, e questo è un fattore che potrebbe rivelarsi essenziale. Dallanonimato alla notorietà, in fondo, il passo può essere molto più breve di quello che si immagini. Il primo scoglio è il più alto di tutti. Superato quello il sentiero potrebbe apparire pianeggiante.