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QUARTA SCONFITTA CONSECUTIVA IL PALERMO E IN CADUTA LIBERA, NON E PROBLEMA DI ALLENATORI

di Fabio Corrao Meno male che il Palermo i 40 punti li ha già raggiunti e quindi non potrà essere coinvolto in bagarre pericolose. E questa la considerazione che viene in mente dopo.

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di Fabio Corrao Meno male che il Palermo i 40 punti li ha già raggiunti e quindi non potrà essere coinvolto in bagarre pericolose. E questa la considerazione che viene in mente dopo aver visto allopera i rosanero nel posticipo dellOlimpico contro la Lazio, che ha chiuso la partita in diciotto minuti e per i restanti settantasei ha potuto controllare agevolmente e pensare al derby romano della prossima settimana. La prima di Serse Cosmi è andata davvero male, malgrado i cambiamenti tattici di un certo rilievo, come labbassamento di Ilicic, la famosa retroguardia a tre di ispirazione presidenziale (una curiosità: quattro partite giocate con questa impostazione e quattro sconfitte, con un solo gol segnato) che non ha evitato i soliti disastri in fase difensiva, lo spostamento di Migliaccio sul centro sinistra e poi affiancato a Bovo e Munoz. I rosanero hanno continuato sulla falsariga delle ultime prestazioni, con una atteggiamento molle, grigio, da squadra senzanima che prende schiaffi senza saper reagire, che non riesce nemmeno più a vedere la porta e a creare palle gol. Una serie di dati di questa lunga crisi sono desolanti se non fossero più che allarmanti: dal 2-1 siglato da Nocerino contro la Fiorentina, nella gara che ha rappresentato linizio della discesa, il Palermo non ha più segnato, e tirato pochissimo in porta, e ha subito tredici reti consecutive in tre gare e mezza. A questo punto è davvero difficile pensare che sia un problema di moduli; semmai appare del tutto evidente che qualcosa si è incrinato pesantemente a livello mentale, perché una squadra che fino a qualche tempo fa giocava un calcio ritenuto tra i più spettacolari nel campionato italiano non può improvvisamente aver disimparato il mestiere. A ciò si aggiunga che il calo di alcuni elementi chiave ha forse evidenziato la inadeguata qualità di altri calciatori che avevano giocato al di sopra delle proprie potenzialità, che quando le cose vanno male e continuano ad andar peggio fiacca inevitabilmente lautostima e aumenta linsicurezza. Il nuovo tecnico del Palermo ha insomma davanti a sé un lavoro molto complicato, e francamente in questo momento non vorremmo trovarci nei suoi panni. Laspetto su cui dovrà concentrarsi di più, a nostro avviso, è la ricostruzione di un morale a pezzi, e cè la sensazione che ci sia qualcosina da fare anche a livello atletico. I prossimi impegni, visto il Palermo attuale, fanno tremare i polsi: Genoa in trasferta, poi il Milan e infine il derby, trittico che potrebbe portare ad una rinascita, a patto che ci si discosti molto dagli standard attuali, oppure potrebbe sancire lamara e ingloriosa fine di un ciclo che porterebbe ad una ennesima rivoluzione estiva.