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IL PRE-PARTITA DI MEDIAGOL TUTTO SU PALERMO-CATANIA: CURIOSITÀ, STATISTICHE E TANTO ALTRO…

Di Francesco Caruana Nell’anticipo della 14esima giornata di Serie A si respirerà aria di grande spettacolo al "Renzo Barbera", con il derby di Sicilia tra Palermo e Catania in programma.

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Di Francesco Caruana Nell’anticipo della 14esima giornata di Serie A si respirerà aria di grande spettacolo al "Renzo Barbera", con il derby di Sicilia tra Palermo e Catania in programma sabato alle ore 20.45. Una partita che non è e non sarà mai come le altre. LA CLASSIFICA E GLI ULTIMI RISULTATI La posizione di Palermo e Catania rispecchia in pieno l’umore con cui le due squadre si presenteranno al big match del "Barbera": i rosanero sono di nuovo con l’acqua alla gola dopo la pesante sconfitta di Bologna e sono attesi da un ciclo durissimo di partite, che li vedrà affrontare i cugini etnei, Inter, Juventus, Udinese e Fiorentina prima della sosta natalizia. Gli 11 punti attuali non permettono agli uomini di Gasperini di incappare in ulteriori passi falsi contro il Catania, vista la difficoltà del calendario. A consolare il tecnico di Grugliasco c’è lo score positivo in casa (due vittorie e due pareggi da quando si è seduto sulla panchina rosanero) e soprattutto il pessimo andamento in trasferta del Catania: la squadra di Maran ha costruito la stragrande parte del suo settimo posto attuale al "Massimino", ma fuori casa non ha ancora vinto in questa stagione, collezionando appena 3 punti in sei partite esterne. Inoltre, il Catania in trasferta segna poco e subisce molto: gli etnei hanno il terzo peggior attacco e la terza peggior difesa esterna del campionato. Ma l’ottimo avvio di campionato ha messo le ali all’entusiasmo dei rossoazzurri, che adesso sognano di completare questi primi mesi magici con uno scherzetto ai cugini rosanero. INFORTUNI E SQUALIFICHE Il Palermo si presenta al derby contro il Catania con l’infermeria quasi vuota, ma decimato dalle assenze per squalifica. Sono ben tre i giocatori fermati per un turno dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata a Bologna: se l’assenza di Carlos Labrin non preoccupa particolarmente, in quanto il difensore cileno non è certamente al centro del progetto tecnico di Gasperini, a incidere pesantemente sono le squalifiche per Samir Ujkani ed Edgar Barreto. In particolare, il centrocampista paraguayano fin qui è stato una delle pedine inamovibili dello scacchiere del Gasp: da quando il tecnico di Grugliasco si è seduto sulla panchina rosanero, Barreto non ha saltato un solo minuto di gioco, rimanendo sempre in campo dal 1’ al 90’ minuto. Salteranno il derby anche gli infortunati di lungo corso Andrea Mantovani ed Abel Hernandez. In casa Catania la defezione più importante è certamente quella di Gonzalo Bergessio: il centravanti argentino, autore fin qui di tre reti in campionato, non ha recuperato dal problema al polpaccio e salterà la trasferta di Palermo, insieme al difensore Blazej Augustyn, ai centrocampisti Marco Biagianti e Fabio Sciacca e all’attaccante Keko. GLI EX Sono tre gli ex del derby di Sicilia, uno nel Palermo e due nel Catania: Lo Monaco, Andujar e Capuano. L’amministratore delegato Pietro Lo Monaco arriva a Catania nel 2004, dopo il passaggio del club etneo dalla famiglia Gaucci ad Antonino Pulvirenti. Negli otto anni passati sotto l’Etna, Lo Monaco ha fatto del Catania una grande realtà del calcio italiano, portandolo dalla Serie B a stagioni sempre più tranquille nella massima serie. Infinita la lista di colpi di mercato azzeccati dal dirigente campano, tante le plusvalenze che hanno reso il club etneo uno dei più economicamente floridi in Italia e ciliegina sulla torta l’avveniristico centro sportivo di "Torre del Grifo", realizzato sotto la sua gestione. La scorsa stagione, il rapporto con il patron Pulvirenti si è però irrimediabilmente compromesso e a fine campionato Lo Monaco ha lasciato il Catania, provando prima senza fortuna l’esperienza al Genoa e accasandosi poi al Palermo, di cui ha acquistato anche il 10% delle azioni societarie, per la felicità del patron Maurizio Zamparini, voglioso di fare un passo indietro e da sempre grande estimatore di Lo Monaco. Ben più breve e povera di soddisfazioni l’esperienza a Palermo di Mariano Andujar: arrivato il 31 agosto 2005 in prestito con diritto di riscatto dagli argentini dell’Huracan (la stessa squadra da cui qualche anno dopo i rosa acquisteranno Javier Pastore), il 22enne estremo difensore argentino viene inizialmente considerato il terzo portiere dopo Matteo Guardalben e Nicola Santoni, ma in seguito all’infortunio del primo riesce a conquistare spazio nella formazione titolare, collezionando in tutto 21 presenze stagionali. L’arrivo nella sessione invernale di Federico Agliardi relega nuovamente al ruolo di riserva Andujar, che a fine anno lascia la Sicilia per ritornare in patria, all’Estudiantes. Dopo tre stagioni con la squadra di La Plata il portiere percorre l’itinerario opposto, rientrando in Italia e accasandosi stavolta al Catania. Tre anni è durata anche la travagliata esperienza a Palermo di Ciro Capuano: acquistato nell’estate 2006 dal Bologna per poco meno di 2 milioni di euro, il terzino sinistro inizia bene la sua nuova avventura, realizzando il 20 dicembre contro l’Ascoli il suo primo gol in maglia rosa, nonché il 700esimo del Palermo in Serie A. Poi per Capuano inizia la lunga spola tra campo e infermeria, il club di Viale del Fante nel suo ruolo si cautela acquistando Federico Balzaretti e a gennaio 2009 cede l’ex Bologna ai cugini del Catania in prestito con diritto di riscatto, puntualmente esercitato a fine stagione per circa 3 milioni di euro. Il suo score con la maglia del Palermo si ferma dunque a 25 presenze e un gol in tre anni. LE PAROLE DEI TECNICI Rivali in tutto, Palermo e Catania hanno però scelto una strategia comune nella settimana che ha portato al derby: silenzio stampa dei propri tesserati, e dunque niente consueta conferenza pre-gara per i due tecnici Gian Piero Gasperini e Rolando Maran. A infuocare la vigilia ci ha comunque pensato l’amministratore delegato del Palermo Pietro Lo Monaco, che mercoledì ha incontrato i giornalisti al "Tenente Onorato" di Boccadifalco e ha stuzzicato il Catania, paragonandolo al Barcellona per l’eccessiva sicurezza che si respira alle falde dell’Etna in vista della trasferta del "Barbera", oltre a dichiarare di non aver intenzione di salutare il presidente del club etneo Antonino Pulvirenti, con cui nella scorsa stagione si era chiuso il rapporto non senza frecciate reciproche. La replica del Catania non si è fatta attendere: in un comunicato ufficiale, la società rossoazzurra ha stigmatizzato il comportamento di Lo Monaco, accusandolo di violenza verbale, volgarità e mancanza di stile. A stretto giro di posta, ecco la contro-replica di Lo Monaco: "Il comunicato del Catania è patetico, fuori luogo e assolutamente demenziale. È la storia che parla per me, non le chiacchiere. A Catania ho lasciato l’oro e chi adesso parla di stile forse dimentica il post-partita di Catania-Juventus, in cui tutta Italia ha sentito utilizzare al presidente Pulvirenti espressioni dialettali non certo da dolce stil novo". D’altronde, le schermaglie tra club sono parte integrante di ogni pre-derby in tutto il mondo. E Palermo-Catania non ha fatto eccezione.