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Attenti a quei tre! Il ragno, il ceco e l’uccellino

di Roberta Siino Gigi Buffon, campione del mondo con la Nazionale Italiana ai mondiali di Germania del 2006, è ormai considerato da tutti insieme a Lev Yashin, Gordon Banks e Dino Zoff, il.

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di Roberta Siino Gigi Buffon, campione del mondo con la Nazionale Italiana ai mondiali di Germania del 2006, è ormai considerato da tutti insieme a Lev Yashin, Gordon Banks e Dino Zoff, il migliore dei portieri della storia del calcio. Le sue caratteristiche sono gli ottimi riflessi, seguiti da un buon posizionamento tra i pali e da un grande carisma. Nel corso degli anni è migliorato molto anche nel gioco con i piedi, oltre ad essere bravissimo nel neutralizzare i penalty. Classe 1978 e originario di una famiglia di sportivi, il Gigi nazionale inizia la sua carriera nella scuola calcio “Canaletto” di La Spezia e successivamente nel Perticata, formazione dilettantistica carrarese. Ma la curiosità e che Buffon in entrambe le squadre viene impiegato come attaccante, per via del suo fisico possente. Nel 1995, a soli 13 anni viene acquistato dal Parma, dove a causa degli infortuni dei due portieri, è costretto a giocare in porta, diventando in poco tempo il portiere titolare e facendo il suo esordio in A il 19 novembre 1995 in Parma – Milan (0-0). Con la maglia dei ducali, in sei stagioni (dal 1995 al 2001) colleziona in totale 168 presenze, subisce 159 reti e conquista una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Nella stagione 2001/2002, Buffon viene acquistato dalla Juventus. In sette stagioni (dal 2001 ad oggi) con i bianconeri ha totalizzato, nonostante qualche guaio fisico, 228 presenze e conquista tre scudetti e due Supercoppe Italiane. Alessandro Del Piero, il capitano e il simbolo della squadra bianconera e dei suoi tifosi. Classe 1974, Alex è una seconda punta dal talento cristallino. Bravo nel dribbling e nell’uno due, calcia benissimo le punizioni. A otto anni inizia a giocare nella squadra del suo paese, il San Vendemiano, per poi passare ad una categoria più alta con il Conegliano. Nel 1991 passa al Padova, dove in quattro anni passa dalla Primavera alla serie B, fino a quando il direttore sportivo dei padovani, Piero Aggradi, lo porta alla Juventus, pensando di aver trovato il sostituto di Roberto Baggio. Del Piero fa il suo esordio nella massima serie il 12 settembre 1993 in Foggia – Juventus (1-1). In quasi 15 anni di carriera bianconera, caratterizzati da infortuni, finali di Champions perse, panchine, serie B, “Pinturicchio”, così lo aveva soprannominato l’Avvocato Agnelli, ha totalizzato fino ad oggi 564 presenze, superando Gaetano Scirea fermatosi a 552 e realizzando 243 reti, di cui 48 su calcio di rigore. Ma le sue stagioni alla Juve hanno anche arricchito il suo palmarés personale: 5 scudetti; una Champions League; una Coppa Intercontinentale; una Supercoppa Europea; una Coppa Italia; 4 Supercoppe Italiane. Ma nonostante questi trofei, sarebbe molto difficile per lui individuare il momento più bello della sua carriera in bianconero. Infine Pavel Nedved, che rispetto ai primi due non parte con un posto da titolare nella sfida di oggi all’Olimpico di Torino. Pallone d’Oro nel 2002 e originario di Cheb, cittadina della Repubblica Ceca, è uno tra i migliori incursori di centrocampo del mondo. Sinistro naturale, calcia benissimo con entrambi i piedi ed è insidioso anche da molto lontano. Alla pericolosità offensiva aggiunge la buona tecnica e propensione all’assist. Inizia la sua carriera nel 1991 con la maglia del Dukla Praga (19 presenze e 3 reti) per poi passare l’anno successivo e per cinque stagioni (dal 1991 al 1996) allo Sparta Praga ( in totale 98 presenze e 23 reti). Dopo aver vestito per quattro stagioni (dal 1996 al 2001), la maglia della Lazio (in totale 138 presenze e 33 reti) e dove ha conquistato una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea, Nedved nel 2001 passa alla Juventus. Con la maglia bianconera , fino ad oggi ha disputato più di 220 gare, realizzato 45 reti e vinto la bellezza di 4 scudetti. E anche se la giustizia sportiva ha decretato la rassegnazione dell’ultimo (stagione 2005/2006) e la revoca di quello del 2004/2005, lui li considera comunque suoi.