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Marocco, la figlia del ct Renard accusa di stupro il concorrente di un reality. Gli inquirenti…

Marocco, la figlia del ct Renard accusa di stupro il concorrente di un reality. Gli inquirenti…

Candide Renard, figlia dell'attuale ct del Marocco Hervé Renard, ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro durante un reality show francese

Mediagol52

I gesti di violenza sessuale sconvolgono sempre il mondo che, ancora oggi, è afflitto da questa orribile piaga.

Una delle vittime più recenti sembra essere stata Candide Renard, figlia dell'attuale ct del MaroccoHervé Renard: la giovane ragazza, oggi ventunenne, sarebbe stata vittima di stupro durante le riprese di Koh-Lanta, reality show francese, nonché versione transalpina del format televisivo in onda anche in Italia "L'isola dei Famosi".

Il presunto colpevole di tale, infimo, gesto è stato prelevato in seguito alla denuncia della ragazza e portato nei locali della polizia di Seine-Saint-Denis, dipartimento francese della regione dell'Île-de-France. L'uomo, anch'egli concorrente del reality, è stato rilasciato dopo circa quattro ore di interrogatorio, per mancanza di prove sufficienti ad emettere quantomeno un provvedimento di custodia cautelare.

Intanto l'avvocato di Candide, Léon Del Forno, non ha fornito alcuna indiscrezione riguardo alla deposizione della ragazza, affermando che: "La mia assistita ha deciso di riservare la totalità delle sue dichiarazioni alla giustizia. La sua determinazione è intatta e non cederà a nessuna forma di pressione o intimidazione".

Anche il padre, dopo aver confermato ai microfoni di Le Parisien, quotidiano francese, che sarà portata avanti un'indagine, ha voluto commentare l'episodio, tramite il suo account Instagram ufficiale: "Sono state dette molte cose riguardo la deposizione di mia figlia Candide. Noi abbiamo deciso di fare affidamento sulla giustizia durante questo caso. Ogni parte in causa è in diritto di scegliere la propria strategia. La cosa più importante per noi non sarà lo spettacolo mediatico, di cui non abbiamo bisogno per difenderci, ma una coerenza nel rispetto della giustizia. Aspettiamo il verdetto con pazienza e calma. Le grandi dichiarazioni servono solo a rassicurare se stessi e attirare l'attenzione. Giustizia sarà fatta e l'onore di mia figlia le sarà restituito di fronte alle calunnie e alle varie bugie dette contro di lei. La partita è solo all'inizio".