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Iachini sfida il Cesena: “Giocare alle 12.30 non ci condizionerà. Maresca-Barreto arruolabili”

Domani il ‘lunch-match’ della 26esima giornata di Serie A. Lo stadio ‘Manuzzi’ sarà il teatro di Cesena-Palermo, in programma a partire dalle ore 12,30. La classifica dice che il Palermo è nettamente favorito, alla luce...

Mediagol7

Domani il 'lunch-match' della 26esima giornata di Serie A. Lo stadio 'Manuzzi' sarà il teatro di Cesena-Palermo, in programma a partire dalle ore 12,30. La classifica dice che il Palermo è nettamente favorito, alla luce del penultimo posto e dei soli diciannove punti fin qui conquistati dai romagnoli. Ma, in realtà, la sfida presenta diverse insidie. Il Cesena, una squadra comunque in salute, continua a cercare punti pesanti in chiave salvezza. E poi le assenze. Chi non farà parte della spedizione in Emilia-Romagna è Michel Morganella. L'esterno svizzero - infortunatosi dopo uno scontro fortuito con il giocatore dell'Empoli, Mario Rui - sarà operato nei prossimi giorni a Novara. Il tecnico di Ascoli Piceno, inoltre, dovrà fare a meno anche di Andrea Rispoli (squalificato), naturale sostituto di numero 89. Di questo, e di molto altro ancora, ha parlato Iachini in conferenza stampa.

Quante assenze -"Da due o tre settimane abbiamo diverse defezioni e non abbiamo la possibilità di scelta completa. Però noi portiamo avanti due schieramenti e lo abbiamo fatto anche questa settimana, così decideremo se partire in un modo o in un altro, valutando soprattutto quale deve essere la mentalità, l'atteggiamento della squadra - ha detto il mister a proposito della difesa a tre o a quattro -. Ci aspetta un campo difficile, un ambiente particolarmente caldo anche per la conformazione dello stadio e per il momento che sta vivendo il Cesena. Hanno battuto la Lazio e fermato la Juventus, bisognerà fare necessariamente una grande partita".

Palermo, occhio a Brienza e Defrel -"Tra Brienza e Defrel chi sceglierei? Io penso solo ai miei giocatori che sono i più belli e più bravi del mondo. Il Cesena ha una squadra di qualità, con Defrel, Brienza, Djuric e dei centrocampisti di qualità. Hanno trovato la quadratura con Di Carlo, si stanno esprimendo nel migliore dei modi. Sono giocatori che sanno trovare una giocata decisiva su un fazzoletto, bisognerà essere molto attenti a chiudere gli spazi, ma allo stesso tempo andare con personalità a cercare di imporre il nostro gioco".

Ora di pranzo -"Le partite all'ora di pranzo possono condizionare la squadra nel rendimento? A me è capitato di vincere, perdere e pareggiare a quell'ora. Penso che ad Empoli avremmo perso anche giocando a mezzanotte o alle 5 del mattino. C'erano dei presupposti diversi di recupero per esempio, che hanno inciso sul risultato. Abbiamo prestato tanta attenzione a quest'orario, ma non bisogna pensarci troppo, altrimenti si rischia di avere effetti contrari".

Tutto su Barreto -"Barreto sta bene: se andrà in campo, come sembra, sarà lui il capitano. Se avessi notato qualcosa di particolare avrei fatto come con Munoz e preso una strada diversa. Non c'è nessun tipo di segnale, quindi andiamo avanti col ragazzo per il bene del Palermo".

Morganella e Rispoli out -"Per la fascia destra ho in mente anche altre alternative per la fascia destra, non solo Vitiello. Ci sto lavorando, vedremo cosa succederà anche in corso d'opera. C'è grande dispiacere per l'infortunio di Morganella, è cresciuto tantissimo in questo anno e mezzo, ci è dispiaciuto tantissimo. Perdiamo una pedina importante, speriamo recuperi al meglio e presto".

Sul rapporto con l'ad -"C'è un bel rapporto con Cardinaletti, ma si tratta della sfera amministrativa ed è il presidente a decidere su questi argomenti. Posso dire solo che umanamente dispiace sempre quando si perde un pezzo".

Maresca arruolabile -"E' uscito fuori per un infortunio che si è rivelato abbastanza serio, una frattura al piede, che lo ha costretto fuori diverse settimane. Sta continuando il suo reinserimento in gruppo, come abbiamo fatto con tutti gli altri. Oggi è arruolabile come tutti gli altri, se giocherà non dipenderà dal modulo, anche perché noi vogliamo costruire una squadra che a prescindere dagli interpreti vuole sempre giocarsi le partite. Il tipo di terreno? Non inciderà sulla scelta, è completamente recuperato. Con l'Empoli non lo era? E' normale che col passare delle settimane si vada sempre migliorando".

Obiettivo salvezza -"Essendo una neopromossa è normale che l'obiettivo primario resti la salvezza, ma non ci siamo mai soffermati su questo, prendiamo una partita alla volta, rendendo ogni volta la prossima la partita più importante. Abbiamo preso 13 legni in poco più di un girone, non so se è mai successo a una qualsiasi squadra. Solo coi legni avremmo potuto fare 6-7 punti in più. Il calcio è fatto anche di episodi, ma l'atteggiamento della squadra deve essere sempre lo stesso dal primo al novantesimo".

Mal di trasferta -"Noi andiamo sia in casa che fuori casa per cercare di far gol e far bene, con lo stesso atteggiamento che abbiamo in casa. L'andamento in trasferta è stato diverso da quello in casa, ma per fattori particolari: tanti legni, errori arbitrali. E' normale che si debba crescere in malizia con tanti ragazzi che sono alla prima esperienza in Serie A, ma l'atteggiamento tra casa e trasferta non è mai cambiato".

Ritorno al passato -"A Cesena sono stato molto bene, era il mio primo anno da allenatore, ringrazio Rino Foschi che mi portò lì. Abbiamo vissuto una splendida stagione con tantissimi giovani che col tempo si sono valorizzati. Ricordo che cominciammo con 1000 persone allo stadio e finimmo con 25mila spettatori. Ci giocammo una finale playoff impensabile alla vigilia. Ricordo con grandissimo affetto quell'esperienza, ma domani penseremo solo al nostro e a fare il meglio possibile".

Sul legame con Foschi -"Ci vogliamo bene da tanti anni, mi portò a Cesena scommettendo su un allenatore esordiente. Aveva intravisto qualcosa e poi negli anni è rimasto un buon rapporto. Siamo stati tante volte vicini a tornare a lavorare insieme ma non ci siamo mai riusciti, lo abbraccerò forte come ogni volta".