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Zenga: “Non avrei dovuto lasciare il Catania, lì c’è un club che protegge gli allenatori…”

Zenga: “Non avrei dovuto lasciare il Catania, lì c’è un club che protegge gli allenatori…”

Le dichiarazioni del tecnico del Crotone, ex di Palermo e Catania: "Vogliamo la salvezza. Il ritorno in Serie A è stato molto intenso..."

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"Il ritorno in Serie A è stato molto intenso, è un campionato difficile perché ci sono allenatori preparati che mettono in campo squadre toste. Questo è un torneo molto più complicato rispetto ad altri per diversi motivi, devi essere pronto a leggere la partita ed, eventualmente, cambiarla in corso".

Lo ha detto Walter Zenga, intervistato ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport'. Sono diversi i temi trattati dal tecnico del Crotone, che di recente ha preso il posto del dimissionario Davide Nicola sulla panchina dei calabresi: dalla sua esperienza in quel di Catania, club che il coach originario di Milano ha lasciato per approdare al Palermo, alla lotta salvezza in Serie A, che vede attualmente protagoniste diverse squadre.

"Vogliamo la salvezza, è importante anche per la città. Dobbiamo lottare fino alla fine, basta vedere i risultati di ieri. Poi mi trovo bene, la città vive con passione e lavoro in maniera serena. La squadra ha voglia di lottare e di restare in Serie A. Il calendario lo guardo solo per la gestione degli allenamenti, non penso affatto al fatto che affronteremo squadre blasonate", sono state le sue parole.

CATANIA -"Mi sembra di essere tornato a Catania perché ci sono pochi punti di riferimento, ma importanti: sai a chi rivolgerti. Addio al Catania? Io non sarei mai dovuto andar via da Catania, dovevo restare un altro anno perché lì c’è una società che protegge gli allenatori. Infatti dopo di me sono arrivati Mihajlovic, Simeone, Montella e Maran. Ho allenato Mascara, il mio capitano, che era il punto di riferimento della squadra: poi abbiamo avuto davanti anche Paolucci, Morimoto e Plasmati. Paragone col Crotone? Ho trovato una base di lavoro già importante, così è più facile iniziare a lavorare: devi solo mettere del tuo, ma senza mai imporre. Il mio passato? Recentemente sono andato sempre nel posto giusto, ma nel momento sbagliato".

VAR E NAZIONALE - "Bisogna ripartire con attenzione, senza commettere gli errori precedenti. Ci vuole un presidente che sia stato un calciatore e che sappia come vanno le cose. Il VAR? Ero curioso, ti fa sentire spaesato. Sei lì a sperare...", ha concluso Zenga.