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Cronaca, Catania: Wind Jet, arrestato Pulvirenti per bancarotta fraudolenta

Cronaca, Catania: Wind Jet, arrestato Pulvirenti per bancarotta fraudolenta

Nuovi guai per l'ex presidente del Catania.

Mediagol7

L'ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, è stato arrestato da militari del comando provinciale della Guardia di finanza del capoluogo etneo nell'ambito dell'inchiesta per bancarotta fraudolenta della compagnia aerea Wind Jet, di cui era presidente e fallita nel 2012. Un analogo provvedimento del gip è stato eseguito nei confronti Stefano Rantuccio, amministratore delegato della società. Sarebbero 14 le persone indagate per bancarotta fraudolenta. Secondo l'inchiesta, denominata Icaro, sin dall’inizio della sua attività la Wind jet avrebbe messo a segno una serie di 'operazioni dolose' per occultare nelle pieghe del bilancio le perdite di esercizio arrivate a 238 milioni di euro. La compagnia low cost sospese i voli per problemi finanziari il 12 agosto del 2012 lasciando a terra migliaia di passeggeri e senza lavoro circa 500 dipendenti, che firmarono la cassa integrazione a tempo indeterminato. Il 19 ottobre del 2013 il concordato scongiurò il fallimento della compagnia ed ottenne il 92% di sì dai creditori.

Secondo la procura di Catania - scrive Repubblica.it - le Fiamme gialle, con rogatorie in Lussemburgo, Francia e Regno Unito, avrebbero consentito di ricostruire le vicende societarie che hanno condotto all’aggravamento dello stato di dissesto della Wind Jet per oltre 160 milioni di euro 'per effetto di operazioni dolose compiute a partire dal 2005'. Le perdite, sostiene l’accusa, sarebbero state occultate nel bilancio al 31 dicembre del 2005 con un’artificiosa operazione di valorizzazione del marchio WJ consistita nella cessione – e retrocessione dopo pochi anni – del marchio Wind Jet in favore della Meridi s.p.a. per 10 milioni di euro. Negli anni successivi le operazioni di fittizia sopravvalutazione di bilancio sarebbero proseguite e gli organi societari si sarebbero avvalsi del contributo di società estere che avrebbero predisposto perizie di stima 'di comodo' del magazzino e di beni strumentali di Wind Jet rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro.