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Catania-Melfi 1-0: protagonista Russotto… anzi no Ferrara

Sembrava poter essere una vittoria salvezza, quella maturata alle 16.47 di domenica al Massimino contro il Melfi, peccato però che appena un minuto dopo sia stato tale Michele Ferrara a rompere le uova nel paniere ai rossazzurri lasciando la...

Redazione

Sembrava poter essere una vittoria salvezza, quella maturata alle 16.47 di domenica al Massimino contro il Melfi, peccato però che appena un minuto dopo sia stato tale Michele Ferrara a rompere le uova nel paniere ai rossazzurri lasciando la corsa salvezza totalmente invariata. Con la rete vittoria del difensore centrale del Monopoli sul campo del Catanzaro si è maledettamente complicata una lotta per non retrocedere che adesso vede invischiate Catania, Catanzaro, Monopoli (tutte a 35 punti); Akragas (38) ed anche la Paganese (41). Insomma chi glielo ha fatto fare a Ferrara, verrebbe da dire, ma in un campionato così assurdo come quello di Lega Pro un simile finale era ipotizzabile.

Centottanta minuti dunque di ulteriore sofferenza per i tifosi rossazzurri che dovranno sperare in trasferta contro la Paganese e poi sospingere i propri colori in casa con la Fidelis Andria. Proprio la prossima gara dunque potrebbe essere decisiva visto che gli etnei hanno il vantaggio rispetto alle concorrenti negli scontri diretti e soprattutto nella classifica avulsa. Un aspetto da non sottovalutare e che, in caso di risultato negativo di Catanzaro e Monopoli, potrebbe garantire una salvezza quasi certa sia per la Paganese che appunto per gli uomini di Moriero. La classica partita "da radiolina" insomma da seguire con il fiato sospeso in attesa di buone nuove da altri campi.

Discorsi machiavellici e consumati seduti al tavolino che però non devono assolutamente condizionare chi ormai non può più riflettere. I giocatori dovranno scendere in campo puntando al massimo, cercando di sfruttare la quasi certa salvezza dei prossimi avversari e dimostrando di avere quella fame e quella cattiveria che aveva fruttato elogi a Benevento. A due giornate dal termine, infatti, contano poco lo spettacolo e la tattica, bensì ad essere determinanti sono il cuore e la testa con cui si affrontano le sfide.

Servirà un Catania cinico e pragmatico, un po' come quello visto contro il Melfi, sicuramente non bello ma bravo a capitalizzare al massimo le occasioni create e a non concedere nulla agli avversari. La giusta mentalità per una squadra che deve salvarsi e che se poi può contare su giocatori come Russotto capaci di regalare gemme importanti come quella di domenica, allora parte certamente avvantaggiata. L'ultimo sprint per i giocatori, ma anche per i tifosi che, esausti da un'altra stagione devastante, dovranno farsi forza per salvare il professionismo a Catania in attesa poi delle novità estive. Insomma servono ancora coraggio ed attaccamento nel momento più difficile della storia recente del club etneo per ripartire e scrivere nuove pagine nella memoria rossazzurra.