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Catania, Mascara: “Alleno i giovanissimi e mi diverto. Il club merita la serie A”

Catania, Mascara: “Alleno i giovanissimi e mi diverto. Il club merita la serie A”

Le parole dell'ex attaccante di Palermo e Catania, Beppe Mascara.

Mediagol28

Dal campo alla panchina. Uomo di calcio, Beppe Mascara, che dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha deciso di continuare a vivere il mondo calcistico, seppur con un ruolo diverso. L'ex, tra le altre, di Catania e Napoli allena oggi la categoria Giovanissimi del club etneo, un lavoro che l'ex attaccante di Caltagirone svolge con passione.

Intervenuto ai microfoni di  Itasportpress.it, Beppe Mascara ha parlato della sua nuova avventura nella sua amata Catania, e ha poi espresso un parere sul suo ex allenatore e amico Walter Zenga, esonerato alcune settimane fa dal Wolverhampton : "Alleno i giovanissimi del Catania e mi diverto anche se il mio sogno è quello di rivedere la squadra in Serie A. Penso che la Serie B stia stretta agli etnei, figuriamoci la Lega Pro. Negli ultimi dieci anni si è parlato tantissimo dei rossazzurri, in tutti i sensi. E’ angosciante vedere il Catania in Lega Pro, merita altri palcoscenici. Nel frattempo, se riesco a ritagliarmi un piccolo spazio sarebbe davvero bello farne parte - ha ammesso -. Zenga ancora poco fortunato? Lo conosco molto bene, è un amico. E’ una persona che non le manda a dire. Dice tutto quello che pensa, anche se con dei modi particolari, ma forse non ha trovato delle persone in grado di ascoltarlo. Ha bisogno di tempo, non va valutato in pochi mesi. Non lascia nulla al caso, fa il suo lavoro a 360 gradi. Non ha avuto negli ultimi due anni la possibilità di esprimersi al meglio, ad esempio alla Sampdoria, al di là della figuraccia in Europa League, in Serie A non aveva fatto male. Ma l’ultima parola spetta al presidente: è lui che caccia i soldi e non gli stai bene ti manda via. Al era partito benissimo, poi lo incontrai il giorno prima dell’esonero e mi ha detto che è stato sfortunato, visti anche le defezioni di qualche suo giocatore importante. Di conseguenza non è riuscito a schierare con continuità la formazione titolare che aveva in testa".