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Catania-Lecce 3-0: Lodi, Marchese e Biagianti guidano i rossazzurri alla vittoria

Catania-Lecce 3-0: Lodi, Marchese e Biagianti guidano i rossazzurri alla vittoria

Il Catania si impone nettamente sul Lecce grazie alle reti di Biagianti, Marchese e Russotto, dimostrando grande determinazione e forza mentale

Redazione

Catania 3-5-2: Pisseri, Aya, Tedeschi, Bogdan (Blondett), Esposito (Semenzato), Caccetta (Bucolo), Lodi, Biagianti (Fornito), Marchese, Russotto (Di Grazia), Curiale A disp.: Martinez, Manneh, Djordjevic, Mazzarani, Rossetti, Ripa, Ze Turbo All. Lucarelli

Lecce 4-3-3: Perrucchini, Ciancio (Tsonev), Cosenza, Druidi, Di Matteo, Armellino, Arrigoni (Pacilli), Mancosu (Dubickas), Lepore, Caturano, Torromino A disp.: Chironi, Vicino, Gambardella, Riccardi, Marino, Valeri, Megelaitis, Lezzi All. Rizzo

Marcatori: Biagianti, Marchese, Russotto

Ammoniti: Cosenza, Esposito, Druidi

Espulsi: Lucarelli

Primo tempo intenso e pieno di emozioni tra due squadre decise ad affrontarsi a viso aperto e senza fronzoli. A premere maggiormente sull'acceleratore, però, sono gli etnei che trovano la rete vantaggio grazie a Biagianti, bravo a spingere la palla in fondo alla rete dopo la respinta di Perrucchini sul tiro di Russotto. La reazione del Lecce si affida ad una conclusione incrociata di Lepore, smarcato perfettamente da Mancosu, ma Pisseri risponde presente. Nel finale di tempo il direttore di gara espelle il tecnico del Catania, Lucarelli, sugli sviluppi di una rissa causata da un intervento rude di Esposito ai danni di Di Matteo. La ripresa vive lo stesso copione del primo tempo con gli etnei che spingono e vanno vicini al raddoppio con una punizione rasoterra di Lodi disinnescata da Perrucchini. Il Lecce risponde con un destro dalla distanza di Armellino, ma Pisseri vola e con la mano a devia in angolo. Il raddoppio dei padroni di casa arriva a metà ripresa, con l'assist di Lodi e il piatto al volo di Marchese che supera con un perfetto pallonetto il portiere avversario. Nel finale la ciliegina arriva grazie a Russotto, bravo e freddo nel superare Perrucchini sul lancio di Curiale.