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Catania-Foggia 0-0: Catania un mese per capire chi sei…

Quattro partite senza vittorie, un gioco che stenta, ed un Catania che con le “grandi” del girone non riesce a vincere. Sono questi i dati che si evincono dopo il pareggio a reti bianche contro il Foggia di De Zerbi, arrivato al...

Redazione

Quattro partite senza vittorie, un gioco che stenta, ed un Catania che con le "grandi" del girone non riesce a vincere. Sono questi i dati che si evincono dopo il pareggio a reti bianche contro il Foggia di De Zerbi, arrivato al Massimino per fare la partita, ma mai realmente pericoloso dalle parti di Bastianoni. Se è vero che questo risultato prosegue la striscia positiva dei rossazzurri che hanno mantenuto per due gare consecutive la porta inviolata; è altrettanto vero che soprattutto il primo tempo ha evidenziato grossi limiti nello sviluppo della manovra etnea e nell'aggressione in fase di non possesso.

Questo Catania sta soffrendo gli infortuni, sta soffrendo la condizione generale non entusiasmante, sta soffrendo la bravura degli avversari; insomma sta soffrendo. Ecco perchè è inutile sostenere (come ha fatto Pancaro nel post partita) che Musacci e compagni non stiano attraversando un momento difficile, si farebbe un torto sia alla squadra e alle sue enormi potenzialità, che alla propria etica sportiva. Ma Pancaro lo sa, e l'atteggiamento insoddisfatto mostrato per tutto il primo tempo ne è una dimostrazione, come sempre forse in conferenza ha mostrato solamente un lato della medaglia. L'altro si sarà visto nello spogliatoio durante l'intervallo.

Per carità ovviamente gli alibi ci sono e non devono essere dimenticati. Già alcuni li abbiamo elencati precedentemente, causati tutti da una preparazione e da un mercato precari, ma ciò che risulta incomprensibile è la giustificazione riguardante il poco tempo avuto a disposizione per creare il giusto amalgama. Questa sì, poteva essere una motivazione di difficoltà ad inizio anno, quando la squadra non si conosceva, non sicuramente adesso dopo dodici partite. Ad inizio stagione l'undici rossazzurro sembrava giocasse assieme da dieci anni, ora sembrano essersi incontrati tre giorni fa. Paradossale. Volente o nolente, però, questa è la situazione attuale, ed i numeri parlano chiaramente di un Catania in calo, ma comunque in linea per l'obiettivo finale chiamato salvezza.

Forse stavolta la società è stata lungimirante. Pensare alla promozione probabilmente è stato un volo pindarico troppo impavido e adesso i piedi tornano saldamente piantati a terra. Ancora due partite (Lupa e Benevento) e l'attesa per il ricorso del ventiquattro novembre, e poi sapremo realmente quale sarà la dimensione del campionato degli etnei. Intanto però continua il lavoro di Pancaro per ritrovare la strada della vittoria, quella strada smarrita dopo il Martina Franca così come i gol di Calil.