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Catania-Catanzaro: tutto è bene ciò che inizia bene?

Quattordici punti, quattro vittorie in sei partite; nessuna sconfitta e undici gol fatti. Bastano solamente questi numeri per spiegare il cammino straordinario intrapreso dal Catania di Pancaro che anche ieri è stato protagonista di una...

Redazione

Quattordici punti, quattro vittorie in sei partite; nessuna sconfitta e undici gol fatti. Bastano solamente questi numeri per spiegare il cammino straordinario intrapreso dal Catania di Pancaro che anche ieri è stato protagonista di una prestazione impeccabile sia dal punto di vista del gioco offerto che della capacità realizzativa. Un rendimento da primatista però purtroppo solamente virtuale, perchè il 'paradosso rossazzurro' costringe Musacci e compagni agli ultimi posti della graduatoria; ma come è possibile parlare di salvezza con una squadra del genere? Le dichiarazioni dei giocatori e del tecnico sono di circostanza e limitano gli obiettivi degli etnei, ma un ruolino così convincente non consente più di nascondersi.

La crescita del Catania, infatti, è apparsa costante. Anche contro il Catanzaro gli etnei hanno mantenuto il pallino del gioco per tutti i novanta minuti, lasciando totalmente disoccupato l'estremo difensore Bastianoni. Rispetto alla sfida di mercoledì contro il Cosenza, però, i padroni di casa hanno dimostrato ancor più concretezza sotto porta e una maggiore cattiveria negli ultimi venti metri. Un palo e quattro reti sono solamente il dato statistico che evidenzia la caratura dell'organico rossazzurro, ma anche la bontà delle scelte del tecnico.

Ad oggi è quantomai difficile stabilire di chi siano maggiormente i meriti per questo inizio sfavillante. I giocatori sono stati sicuramente i protagonisti principali, offrendo prestazioni gagliarde e volitive; la dirigenza è stata brava nel distruggere il passato e creare un collettivo di tutto rispetto per la categoria; ma forse gli applausi più scroscianti vanno a Pancaro. In primis proprio il tecnico è stato uno degli artefici del mercato, scrivendo nero su bianco i suoi desideri, poi è stato capace di attuare un turnover massiccio, ma mai scellerato, ed infine ha creato una mentalità da grande squadra capace di vincere tramite il bel gioco.

Insomma tutto va a gonfie vele... O quasi. L'unico nodo ancora da sciogliere riguarda il futuro della proprietà del club etneo, perchè se è vero che il campo ha dato risposte esaltanti, ancora bisogna capire qual è il progetto triennale o quinquennale cui andare incontro. Chi sarà il prossimo proprietario? Qual è il valore dell'asset Catania? Chi sarà il nuovo presidente? Che funzione avrà il nuovo amministratore unico Nicolò Micena? Domande che per adesso non trovano risposte, ma che potranno essere determinanti per capire se il futuro potrà essere roseo o meno. Intanto testa al presente, e alla prossima sfida contro la Casertana, ennesima prova del nove che però stavolta avrebbe una valenza importantissima anche per quanto riguarda la classifica.