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Aglianese, ultras shock: “Non entriamo nello stadio intitolato a Raciti”

Aglianese, ultras shock: “Non entriamo nello stadio intitolato a Raciti”

Un gruppo di tifosi organizzati del club che milita in Promozione: "Pensiamo che sul fatto accaduto quel 2 Febbraio 2007 sia stata coperta molta verità, e tutt'oggi ci siano persone a Catania in particolare Speziale che stanno scontando una pena...

Mediagol40

L'Aglianese Calcio non potrà fare affidamento sul sostegno di parte dei propri tifosi, in occasione del derby che vedrà la squadra della provincia di Pistoia far visita al Quarrata Olimpia.

La decisione arriva dagli stessi ultras e le motivazioni sono destinate a far discutere l'intera Italia calcistica. "Non entreremo allo stadio perché non condividiamo l'intitolazione dello stesso impianto a Filippo Raciti", scrivono gli Ultras 1923 Aglianese sulla pagina su Facebook. "Pensiamo che sul fatto accaduto in quel 2 Febbraio 2007 sia stata coperta molta verità, e tutt'oggi ci sono persone a Catania in particolare Speziale (il ragazzo, minorenne all'epoca dei fatti, accusato di aver provocato la morte di Raciti, ndr) che ancora stanno scontando una pena senza vere e proprie prove. Non ci dimentichiamo le ultime parole riportate dalla vedova Raciti, dicendo che le persone dovrebbero stare a casa a guardare le partite alla tv, e gli stadi dovrebbero essere chiusi - prosegue il comunicato del gruppo organizzato di tifosi dell'Aglianese -. Noi tutto questo non lo faremo, seguiremo la nostra squadra in ogni stadio, in ogni città e ovunque vada, ma per la partita di domenica resteremo fuori dallo stadio e da fuori la sosterremo come facciamo ogni domenica, come giusto che sia". Si ricordi che a intitolare l'impianto comunale della città del mobile a Raciti, appena un mese dopo la sua scomparsa, fu l'allora sindaco di Quarrata Sabrina, Sergio Gori.

Non si è fatta attendere la nota del sindacato della polizia che ha espresso totale solidarietà alla vedova dell'ispettore morto a seguito degli scontri avvenuti all'esterno dello stadio di Catania il 2 febbraio 2007.

"Questo è l'ennesimo attacco contro lo Stato ed i suoi servitori - si legge invece nel comunicato del sindacato di polizia - frutto di quella mentalità che ha permesso la formazione di un vero e proprio partito dell'antipolizia. Auspichiamo che la politica, sia locale che nazionale, si faccia sentire e condanni questo fatto gravissimo e che ci sia un forte ed autorevole intervento delle istituzioni".